Investing.com - I futures del petrolio greggio sono scesi stamane; i timori per la ripresa economica mondiale e l’impatto sulla domanda di petrolio hanno pesato sui prezzi del comparto energetico.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 88,58 dollari al barile, in calo dello 0,45%.
Stamane i prezzi avevano segnato un calo dello 0,75%, al minimo della sessione di a 88,36 dollari al barile.
I timori per le previsioni economiche USA si sono riaffacciati ieri, dopo che la vendita di case nuove è scesa dell’8,4% 350.000 unità a giungo, contro le aspettative di un calo del2,6% a 372.000.
Le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate del 2,7 milioni di barili la scorsa settimana, contrariamente alle aspettative di un calo di 0,65 milioni di barili.
Tuttavia i prezzi sono rimasti supportati dalle aspettative verso nuove misure di allentamento da parte della Federal Reserve, in attesa del prossimo vertice di politica monetaria.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi nella zona euro.
Il Presidente della BCE Mario Draghi ha allentato le speranze che al Meccanismo Europeo di Stabilità venga concessa una licenza bancaria, che aumenterebbe il potere del meccanismo nel combattere la crisi della zona euro.
Ewald Nowotny, membro del consiglio BCE ha dichiarato ieri che è sostenuta la tesi di dare al Meccanismo di Stabilità Europeo una licenza bancaria.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è al 7,38%, giù rispetto al massimo del 7,74% ma ancora al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
I traders dell’oro seguono ciò che accade nella crisi del debito della zona euro, nei timori che la crisi del debito dell’area possa portare un ulteriore rallentamento che curverebbe la richiesta di petrolio.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,4%, a 103,89 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 15,40 dollari al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a settembre sono stati scambiati a 88,58 dollari al barile, in calo dello 0,45%.
Stamane i prezzi avevano segnato un calo dello 0,75%, al minimo della sessione di a 88,36 dollari al barile.
I timori per le previsioni economiche USA si sono riaffacciati ieri, dopo che la vendita di case nuove è scesa dell’8,4% 350.000 unità a giungo, contro le aspettative di un calo del2,6% a 372.000.
Le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono aumentate del 2,7 milioni di barili la scorsa settimana, contrariamente alle aspettative di un calo di 0,65 milioni di barili.
Tuttavia i prezzi sono rimasti supportati dalle aspettative verso nuove misure di allentamento da parte della Federal Reserve, in attesa del prossimo vertice di politica monetaria.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi nella zona euro.
Il Presidente della BCE Mario Draghi ha allentato le speranze che al Meccanismo Europeo di Stabilità venga concessa una licenza bancaria, che aumenterebbe il potere del meccanismo nel combattere la crisi della zona euro.
Ewald Nowotny, membro del consiglio BCE ha dichiarato ieri che è sostenuta la tesi di dare al Meccanismo di Stabilità Europeo una licenza bancaria.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è al 7,38%, giù rispetto al massimo del 7,74% ma ancora al di sopra della soglia critica del 7% considerata insostenibile nel lungo termine.
I traders dell’oro seguono ciò che accade nella crisi del debito della zona euro, nei timori che la crisi del debito dell’area possa portare un ulteriore rallentamento che curverebbe la richiesta di petrolio.
Intanto, sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,4%, a 103,89 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 15,40 dollari al barile.