LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio guadagnano oltre il 2% dopo che gli Stati Uniti hanno inasprito il programma di sanzioni contro le esportazioni del greggio russo, aumentando i timori per l'offerta in un mercato già molto rigido.
Alle 10,50 il Brent guadagna il 2,65% a 88,24 dollari al barile, mentre il greggio Usa sale del 2,80% a 85,24 dollari.
Malgrado le fluttuazioni di questa settimana, il Brent e greggio Usa si avviano a chiudere la settimana con forti guadagni, circa 4% e 2,5% rispettivamente. I rialzi sono dovuti prevalentemente alle potenziali interruzioni delle esportazioni di greggio del Medio Oriente dopo l'attacco del gruppo islamista Hamas contro Israele, che ha minacciato un conflitto più ampio.
"Un premio per il rischio geopolitico è ancora dietro l'angolo e probabilmente sosterrà i prezzi del greggio nel breve termine" ha detto Kelvin Wong, analista senior dei mercati di Oanda a Singapore.
Secondo Wong, il mercato è preoccupato soprattutto per l'impatto degli eventi in Medio Oriente e in Russia sulle scorte.
Gli Stati Uniti hanno imposto ieri le prime sanzioni ai proprietari di petroliere che trasportano petrolio russo a prezzi superiori al tetto di 60 dollari al barile fissato dal G7, per colmare le lacune nel meccanismo progettato per punire Mosca per l'invasione dell'Ucraina.
Sempre ieri, l'Opec ha confermato le proprie previsioni di crescita della domanda globale di greggio, citando i segnali di tenuta mostrati dall'economia mondiale quest'anno e prevedendo ulteriori aumenti della domanda in Cina, il più grande importatore di petrolio al mondo.
(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Stefano Bernabei)