LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio guadagnano oltre un dollaro il barile, dopo che l'Arabia Saudita ha promesso di tagliare la produzione di un ulteriore milione di barili al giorno a partire da luglio per contrastare le difficoltà macroeconomiche che hanno penalizzato i mercati.
Intorno alle ore 11,35 italiane, i futures sul Brent scambiano in rialzo di 1,3 dollari il barile, o dell'1,7%, a 77,43 dollari il barile, dopo aver toccato i massimi della seduta a 78,73 dollari.
Il greggio statunitense West Texas Intermediate guadagna 1,37 dollari, o l'1,9%, a 73,11 dollari il barile, dopo aver toccato i massimi di seduta a 75,06 dollari.
Entrambi i contratti hanno registrato un aumento di oltre il 2% venerdì, dopo che il ministero dell'Energia saudita ha dichiarato che la produzione del paese scenderà a 9 milioni di barili al giorno a luglio, rispetto ai circa 10 milioni di barili visti a maggio, nel maggior taglio degli ultimi anni per l'Arabia Saudita.
Il taglio, su base volontaria, si aggiunge a un accordo più ampio dell'Opec+ per ridurre la produzione complessiva fino al 2024, nell'ambito di un tentativo di rilanciare i prezzi.
La società di consulenza Rystad Energy ha affermato che l'ulteriore taglio da parte dell'Arabia Saudita probabilmente accrescerà il deficit di mercato a più di 3 milioni di barili al giorno a luglio, il che potrebbe spingere i prezzi al rialzo nelle prossime settimane.
Molte delle riduzioni dell'Opec+, tuttavia, avranno un impatto reale limitato, poiché gli obiettivi più bassi per Russia, Nigeria e Angola li allineano ai loro livelli di produzione effettivi.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Andrea Mandalà)