Investing.com - I futures del petrolio greggio sono saliti nelle prime ore della mattinata statunitense, mentre i traders continuano a monitorare l’attività della tempesta tropicale in corso nel Golfo del Messico, nei timori verso un’eventuale interruzione delle forniture nell’area interessata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 96,06 dollari al barile, durante la mattinata statunitense, in salita dello 0,6%.
Stamane i prezzi sono saliti di un punto percentuale, al massimo della seduta di 96,53 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato quest’oggi che la tempesta tropicale Isaac si trova “al confine” con il livello uragano 1 spostandosi dal Golfo del Messico verso gli stati uniti meridionali.
“Isaac si trasformerà in uragano nel corso della giornata”, ha dichiarato il centro uragani alle 5 am EDT. “Si prevedono ulteriori rafforzamenti di intensità mentre il centro si muove sul continente”.
Si prevede Isaac di abbatterà nello spazio tra la Florida e la Louisiana.
La tempesta ha arrestato il 78% della produzione del Golfo ed ha reco necessaria l’evacuazione di 364 piattaforme e 41torri di trivellazione, ha dichiarato ieri l’Ufficio di protezione ambientale statunitense.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Ma i guadagni sono limitati dai timori che i danni dell’uragano posano portare la raffinerie a ridurre la domandai nei prossimi mesi. Questa area degli States raffina circa il 44% della capacità totale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il suo rapporto sulle scorte nel corso della giornata, mentre il rapporto del governo di mercoledì potrebbe mostrare che scorte sono scese di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha annullato il suo intervento al simposio di Jackson Hole questa settimana, a causa di un “carico di lavoro pesante”.
I prezzi sono stati sostenuti ultimamente dalle aspettative verso misure di intervento da parte della banche centrali mondiali.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,25%, a 112,53 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,47 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione nella speculazione che l’Agenzia Internazionale dell’Energia dovrebbe rifornire le riserve strategiche a settembre.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 96,06 dollari al barile, durante la mattinata statunitense, in salita dello 0,6%.
Stamane i prezzi sono saliti di un punto percentuale, al massimo della seduta di 96,53 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 98,28 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
Il Centro Nazionale Uragani statunitense ha dichiarato quest’oggi che la tempesta tropicale Isaac si trova “al confine” con il livello uragano 1 spostandosi dal Golfo del Messico verso gli stati uniti meridionali.
“Isaac si trasformerà in uragano nel corso della giornata”, ha dichiarato il centro uragani alle 5 am EDT. “Si prevedono ulteriori rafforzamenti di intensità mentre il centro si muove sul continente”.
Si prevede Isaac di abbatterà nello spazio tra la Florida e la Louisiana.
La tempesta ha arrestato il 78% della produzione del Golfo ed ha reco necessaria l’evacuazione di 364 piattaforme e 41torri di trivellazione, ha dichiarato ieri l’Ufficio di protezione ambientale statunitense.
I traders degli energetici seguono le varie tempeste nel caso di una eventuale interruzione della produzione nel Golfo del Messico che è pari al 23% della produzione mondiale.
Ma i guadagni sono limitati dai timori che i danni dell’uragano posano portare la raffinerie a ridurre la domandai nei prossimi mesi. Questa area degli States raffina circa il 44% della capacità totale.
Intanto i traders del petrolio attendono il report settimanale sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati per misurare la forza della domanda di petrolio del principale consumatore di petrolio mondiale.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il suo rapporto sulle scorte nel corso della giornata, mentre il rapporto del governo di mercoledì potrebbe mostrare che scorte sono scese di 1,8 milioni di barili la scorsa settimana.
Gli USA sono il primo consumatore mondiale di petrolio, e rappresentano il 22% della domanda globale.
Gli investitori attendono inoltre il discorso del Presidente della Federal Reserve Ben Bernanke al simposio di Jackson Hole, nel Wyoming alla fine della settimana, nelle speculazioni che la Fed sia vicina ad implementare nuove misure di stimolo.
Nei due anni precedenti il Presidente ha comunicato durante questo evento l’intenzione di procedere con un ulteriore allentamento.
Il petrolio è stato supportato dalle aspettative che la BCE possa presto agire per stabilizzare il mercato dei titoli nella zona euro durante il prossimo vertice di politica di inizio settembre.
Il Presidente BCE Mario Draghi ha annullato il suo intervento al simposio di Jackson Hole questa settimana, a causa di un “carico di lavoro pesante”.
I prezzi sono stati sostenuti ultimamente dalle aspettative verso misure di intervento da parte della banche centrali mondiali.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a ottobre sono saliti dello 0,25%, a 112,53 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 16,47 dollari al barile.
I futures Brent di Londra hanno toccato 116,18 dollari al barile il 23 agosto, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono andati sotto pressione nella speculazione che l’Agenzia Internazionale dell’Energia dovrebbe rifornire le riserve strategiche a settembre.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.