Investing.com - I futures del greggio salgono per la seconda seduta consecutiva questo giovedì, la propensione al rischio è migliorata dopo che la Banca Popolare cinese ha rassicurato i mercati dichiarando che non svaluterà ulteriormente lo yuan.
La banca centrale, nell’attesissima conferenza stampa di questa mattina, ha spiegato che non ci sono le basi per deprezzare ulteriormente la valuta, ridimensionando così i timori legati ad una possibile guerra monetaria che avrebbe potuto destabilizzare l’economia mondiale.
Lo yuan ha aperto in leggero ribasso questo giovedì, ma le perdite sono state limitate dal momento che i legislatori sono intervenuti per stabilizzare i prezzi.
Sull’ ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad ottobre sale di 40 centesimi, o dello 0,8% a 50,58 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.
Ieri, il prezzo del Brent scambiato sulla borsa di Londra è salito di 47 centesimi, o dello 0,95%, a 50,18 dollari dopo che l’International Energy Agency ha dichiarato che la richiesta globale di greggio nel 2015 sarà la maggiore degli ultimi cinque anni. Tuttavia, l’agenzia ha reso noto che l’eccesso di scorte persisterà anche il prossimo anno.
Lunedì il greggio Brent è crollato a 48,24 dollari, il minimo dal marzo del 2009, nei timori per le scorte in esubero.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non ridurre la produzione.
Intanto, il greggio con consegna a settembre sul New York Mercantile Exchange è salito di 20 centesimi, o dello 0,45%, a 43,50 dollari al barile.
Ieri, il greggio Nymex è salito di 22 centesimi, o dello 0,51% a 43,30 dollari dopo la pubblicazione del report settimanale dell’Energy Information Administration in cui si legge che le scorte di greggio USA sono scese di 1,7 milioni di barili nella settimana terminata il 7 agosto.
Il report ha mostrato inoltre che le scorte di benzina si sono ridotte di 1,3 milioni di barili, mentre le scorte di prodotti raffinati sono aumentate di 3,0 milioni di barili.
Martedì, i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono scesi a 42,69 dollari, un livello che non si registrava dal marzo del 2009, per via dei timori per l’aumento della produzione nazionale di greggio.
L’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è aumentato di sei unità la scorsa settimana, a 670, il terzo aumento settimanale consecutivo.
Attualmente sono operativi il 60% in meno di pozzi dal picco di ottobre di 1.609, tuttavia, il calo degli impianti si è sensibilmente ridotto nelle ultime settimane, alimentato i timori per un’impennata della produzione di petrolio di scisto USA nei prossimi mesi.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 7,08 dollari al barile, rispetto ai 6,88 dollari segnati alla chiusura di ieri.