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Greggio in salita, ottimismo per la Grecia e attesa per la Fed

Pubblicato 13.03.2012, 09:54
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Investing.com – I futures del petrolio greggio hanno ripreso lo slancio stamane, rimbalzando dal minimo di 3 giorni dopo il calo dei timori per la situazione greca; intanto gli investitori attendono il risultato del vertice di politica monetaria della Federal Reserve che si terrà nel corso della giornata.

Nel corso della mattinata europea, sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad aprile sono stati scambiati a 106,83 dollari al barile, in salita dello 0,46%.

Precedentemente il prezzo era salito dello 0,65%, al massimo giornaliero di 107,13 dollari al barile. Venerdì i prezzi sono scesi al minimo di tre giorni di 105,37 dollari al barile.

Il sentimento del mercato si è risollevato dopo l’approvazione formale da parte dei ministri delle finanze della zona euro al salvataggio per la Grecia.

I presidente dell’Euroguppo, Jean-Claude Juncker ha affermato che “senza dubbio” il salvataggio di 130 miliardi di euro alla Grecia sarà approvato nel corso della settimana.

Intanto procedono i colloqui dell’eurogruppo, con i ministri che discuteranno la situazioni fiscale in Spagna, chiedendo un target di deficit più aspro quest’anno, al fine di allinearsi al target 2013.

Il primo ministro Mariano Rajoy ha annunciato che il paese taglierà il deficit pubblico al 5,8%, contro il 4,4% previsto per il 2012.

Gli sviluppi della zona euro hanno dominato gli scambi negli ultimi mesi, con i prezzi che hanno seguito la fiducia degli investitori verso la crisi del debito della zona euro.

Intanto gli investitori attendono il risultato del vertice di politica monetaria della Federal Reserve che si terrà nel corso della giornata.

Il meeting fa seguito al rilascio di dati occupazionali forti, che mostrano un aumento di 277.000 posti di lavoro a febbraio, contro la previsione di un aumento di 210.000.

I dati forti sull’occupazione hanno fatto scendere le aspettative verso un terzo allentamento quantitativo da parte della Federal Reserve, con lo scopo di aumentare la crescita.

Il Wall Street Journal ha riportato la notizia che la Fed sta considerando una strategia che potrebbe permetterle di impegnarsi in un altro round di acquisti, abbassando al contempo il rischio di inflazione.

Intanto i traders tengono d’occhio le tensioni per le forniture dall’Iran ed i timori per il programma nucleare della repubblica islamica.

L’occidente confermerà la ferma opposizione al programma nucleare iraniano, nel corse dell’incontro tra il presidente USA Barack Obama ed il premier britannico David Cameron.

Le tensioni tra Iran e occidente riguardo al programma nucleare dominano il sentimento del petrolio da settimane.

Restano al centro dell’attenzione anche le tensioni tra Iran e Israele. Si teme che l’escalation delle ostilità tra i due paesi possa sfociare in un conflitto che manderebbe i prezzi del petrolio alle stelle.

L’Iran produce 3,5 milioni di barili al giorno, ed è il secondo produttore dell’OPEC, dopo l’Arabia Saudita.

Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna ad aprile sono stati scambiati a 125,20 dollari al barile, in salita dello 0,35%, 18,37 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.

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