LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio scambiano in leggero ribasso ma riprendendosi dalle perdite di oltre 1 dollaro della seduta di ieri, grazie alle speranze che gli Stati Uniti allentino le sanzioni contro il Venezuela e all'intensificarsi degli sforzi di Washington per evitare un'escalation della guerra tra Israele e Hamas.
Intorno alle 10,45, i futures sul Brent sono in ribasso di 21 centesimi a 89,44 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate (Wti) statunitense è in ribasso di 28 centesimi a 86,38 dollari il barile.
Il governo e l'opposizione venezuelana riprenderanno oggi i colloqui a lungo sospesi in una mossa che potrebbe portare Washington ad alleggerire le sanzioni, secondo quanto riferito da più fonti.
Dal 2019, gli Stati Uniti hanno sanzionato le esportazioni di petrolio dal Venezuela, membro dell'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (Opec), in seguito alle elezioni del 2018 organizzate dal governo di Maduro che Washington ha considerato una farsa a causa delle violazioni dei diritti umani.
Il governo statunitense ha cercato di aumentare il flusso di petrolio verso i mercati mondiali per alleviare i prezzi elevati. Ma qualsiasi aumento reale della produzione di petrolio da parte del Venezuela richiederà tempo a causa della mancanza di investimenti recenti.
Entrambi i benchmark petroliferi sono saliti la scorsa settimana sui timori di un allargamento del conflitto in Medio Oriente, con il benchmark globale Brent che ha guadagnato il 7,5%, registrando il più alto guadagno settimanale da febbraio.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si recherà in visita a Israele domani, mentre il Paese si prepara a intensificare l'offensiva contro i militanti di Hamas, che ha scatenato una crisi umanitaria a Gaza e sollevato il timore di un conflitto più ampio con l'Iran.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)