Investing.com - Il prezzo del greggio è misto questo martedì. Gli scambi saranno ridotti, con le borse USA che ieri sono rimaste chiuse per festa, mentre la notizia secondo cui il ministro del petrolio e del gas dell’Oman ha reso noto che difficilmente il prezzo supererà gli 80 dollari quest’anno ha suscitato un certo scetticismo.
I future del greggio West Texas con consegna ad ottobre salgono dello 0,4% a 70,06 dollari al barile alle 00:34 ET (04:34 GMT). Intanto, i future del Brent con consegna a novembre, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, sono in calo dello 0,1% a 78,08 dollari al barile.
Mohammed bin Hamad Al Rumhy, ministro del petrolio e del gas dell’Oman, ieri in un’intervista alla CNBC ha riferito che secondo lui i prezzi attuali sono “giusti”.
“Ritengo che per il resto di quest’anno vedremo una stabilità tra 70 e poco meno di 80 (dollari al barile), o tra poco più di 70 e poco meno di 80”, ha affermato.
“Perché questo è il desiderio di tutti noi che collaboriamo con l’OPEC per fornire al mercato abbastanza greggio da garantire che i consumatori non subiscano ripercussioni e pensiamo che il prezzo attuale sia giusto”.
L’Oman è il principale produttore non-OPEC del Medio Oriente.
Il prezzo del greggio è salito negli ultimi mesi grazie alla domanda di greggio che supera le scorte ed è stato incoraggiato anche dalle imminenti sanzioni USA contro l’Iran. Le sanzioni finanziarie contro l’Iran prenderanno di mira il settore petrolifero del paese a novembre e si prevede un calo delle forniture di greggio. L’Iran è il terzo produttore dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) ed ha fornito circa 2,5 milioni di barili al giorno di greggio e condensato ai mercati quest’anno, equivalenti a circa il 2,5% dei consumi globali.
Nel frattempo, la produzione OPEC è salita di 220.000 barili al giorno ad agosto al massimo di 32,79 milioni di barili al giorno, in base ad un sondaggio di Reuters.
Le tensioni commerciali Cina-USA rimangono al centro della scena, tra le voci secondo cui il governo Trump sarebbe pronto ad introdurre dazi su altri 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi già giovedì.