(Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso a causa di segnali contrastanti sulla domanda, un giorno dopo l'ampia riduzione delle scorte statunitensi, mentre i consumi in Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, rimangono scarsi.
Alle 11,25 i futures sul Brent di settembre cedono 1,1 dollari, o l'1,3%, a 80,63 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) per settembre scendono di 1,06 dollari, o dell'1,37%, a 76,55 dollari.
Entrambi i benchmark sono saliti ieri, interrompendo sessioni consecutive di ribassi dopo che l'Energy Information Administration (Eia) ha detto che le scorte di greggio degli Stati Uniti sono diminuite di 3,7 milioni di barili la scorsa settimana rispetto al calo di 1,6 milioni di barili previsto dagli analisti in un sondaggio Reuters. [EIA/S]
Le scorte di benzina statunitensi sono scese di 5,6 milioni di barili, contro le aspettative degli analisti di un calo di 400.000 barili. Le scorte di distillati sono scese di 2,8 milioni di barili contro le aspettative di un aumento di 250.000, secondo i dati dell'Eia.
Secondo i dati del governo, quest'anno le importazioni di petrolio e le attività di raffinazione in Cina sono state inferiori a quelle del 2023 a causa dell'indebolimento della domanda di carburante in un contesto di crescita economica lenta.
In Medio Oriente, gli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco per porre fine alla guerra a Gaza tra Israele e il gruppo militante Hamas hanno guadagnato slancio nell'ultimo mese.
In Canada, centinaia di incendi stanno bruciando nelle province occidentali della Columbia Britannica e dell'Alberta, compresa l'area del polo delle sabbie bituminose Fort McMurray.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Stefano Bernabei)