LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono poco mossi e vanno stabilizzandosi dopo che l'Arabia Saudita ha fatto sapere che ripristinerà entro la fine del mese la produzione persa nel weekend a causa degli attacchi su alcuni suoi impianti.
La tensione nella regione, però, è rimasta elevata dopo che gli Stati Uniti hanno affermato di ritenere che gli attacchi al principale esportatore mondiale di petrolio siano originati dall'Iran sud-occidentale. Teheran ha negato il proprio coinvolgimento.
Verso le 10,10 i futures sul Brent cedono 32 centesimi a 64,23 dollari al barile mentre i futures sul greggio Usa calano di 42 centesimi a 58,92 dollari al barile.
"Considerando la limitata capacità di riserva (di produzione) al di fuori dell'Arabia Saudita e i rischi di nuovi attacchi alle infrastrutture energetiche saudite, è probabile che un premio di rischio rimanga sui prezzi del petrolio nel prossimo futuro" hanno scritto in una nota gli analisti di Ubs.
Il ministro saudita dell'Energia, il principe Abdulaziz bin Salman, ha dichiarato ieri che la produzione media di petrolio a settembre e ottobre sarà di 9,89 milioni di barili al giorno e che questo mese il Paese garantirà appieno i propri impegni di fornitura ai suoi clienti.
Le scorte di greggio Usa la settimana scorsa sono aumentate di 592.000 barili a toccare i 422,5 milioni, come mostrano i dati dell'American Petroleum Institute. Gli analisti si aspettavano un calo di 2,5 milioni di barili.
I dati ufficiali del governo Usa saranno pubblicati oggi.