LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono stabili dopo le perdite della scorsa settimana, grazie ai dati sull'inflazione Usa inferiori alle attese che compensano i timori degli investitori per un surplus di offerta nel 2025.
Alle 12,50 i futures sul Brent cedono 28 centesimi, o lo 0,28%, a 72,67 dollari il barile e i futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) 23 centesimi, o lo 0,35%, a 69,22 dollari il barile.
La scorsa settimana i futures sul Brent sono scesi di circa il 2,1%, mentre quelli sul Wti hanno perso il 2,6%, a causa di preoccupazioni per la crescita economica globale e per la domanda di greggio dopo che la banca centrale statunitense ha segnalato cautela sull'ulteriore allentamento della politica monetaria. A pesare sui prezzi è anche una ricerca di Sinopec, il principale raffinatore asiatico, che indica che il consumo di petrolio della Cina raggiungerà il picco nel 2027.
I timori per l'offerta dell'Europa si stanno attenuando in seguito alla notizia che l'oleodotto Druzhba, che invia petrolio russo e kazako a Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania, è stato riavviato dopo lo stop giovedì scorso per problemi tecnici a una stazione di pompaggio russa.
Il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha esortato venerdì l'Unione europea ad aumentare le importazioni di petrolio e gas dagli Stati Uniti, altrimenti dovrà fronteggiare i dazi sulle esportazioni del blocco.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Giancarlo Navach)