LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono poco mossi, con gli investitori che valutano la possibilità che un altro rialzo dei tassi di interesse statunitensi riduca la domanda, mentre sorgono timori per l'offerta a causa di un uragano che si sta abbattendo sulla Costa del Golfo negli Stati Uniti.
Intorno alle 10,50, il Brent guadagna 34 centesimi a 84,76 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense è in rialzo di 31 centesimi a 80,41 dollari al barile.
Sebbene i tagli all'offerta dell'Opec+ abbiano sostenuto i prezzi di circa il 12% e il 13% rispettivamente per il Brent e il Wti, dall'inizio del terzo trimestre i timori per la domanda globale di petrolio da parte delle due maggiori economie mondiali - Stati Uniti e Cina - si sono fatti sentire, secondo gli analisti.
Il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha detto venerdì che la banca centrale statunitense potrebbe dover aumentare ulteriormente i tassi per raffreddare l'inflazione ostinata.
Nel frattempo, la ripresa economica post pandemia della Cina, primo importatore di greggio al mondo, ha perso slancio a causa del peggioramento della crisi immobiliare, della debolezza della spesa per i consumi e del crollo della crescita del credito, spingendo Pechino a tagliare i tassi di riferimento per sostenere l'attività.
Gli occhi sono puntati anche sui dati economici delle principali economie nel corso della settimana, che contribuiranno a determinare il percorso dei tassi di interesse di quest'anno e del prossimo.
Per quanto riguarda l'offerta, la parte occidentale di Cuba è stata colpita dalla tempesta tropicale Idalia, che è diventata quasi un uragano spostandosi verso la Florida. La tempesta potrebbe causare interruzioni di corrente e avere un impatto sulla produzione di greggio nella parte orientale della Costa del Golfo degli Stati Uniti.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Gianluca Semeraro)