Di Mauro Speranza
Investing.com – Prosegue il calo del prezzo del petrolio mentre è in corso il vertice dell’Opec Plus. Il WTI, infatti, scende sotto quota 45 dollari (-2%) al barile mentre il Brent non riesce a superare i 49 dollari.
Non è servito a sostenere i prezzi, dunque, l’annuncio arrivato ieri dall’Opec di un taglio alla produzione pari a 1,5 milioni di barili, maggiore rispetto alla prima ipotesi che si fermava a 1 milione, accogliendo così la proposta dell’Arabia Saudita.
I prezzi restano bassi a causa della ‘clausola’ inserita nell’accordo tra i paesi produttori che prevede la necessità dell’approvazione da parte della Russia, componente esterno del cartello.
La Russia, però, sembrerebbe pronta a bocciare l’accordo, e il Ministro dell’Energia, Aleksander Novak, addirittura avrebbe già abbandonato la riunione, mentre il Presidente Vladimir Putin considera “adeguato” la quantità di petrolio prodotta in questo momento.
La Russia, affermano diversi rumor diffusi dai media, riterrebbe che l’impatto del coronavirus sulla domanda non supererà i 200 mila barili al giorno e oggi comunicherà la sua posizione ufficiale.
Il dubbio degli analisti
Sul prezzo del petrolio, però, restano le incertezze, anche con l’approvazione della Russia ai tagli. Secondo Equita, infatti, “l'effetto del coronavirus sulla domanda di petrolio può essere più forte di 2 milioni di barili nel primo semestre di quest'anno, quindi il taglio potrebbe essere insufficiente nel breve periodo".
“Il mercato aveva bisogno di un segnale forte e di un taglio alla produzione di ‘almeno’ 1,5 milioni di barili al giorno, in quanto quota 1 milione è già stata prezzata”, spiegano da Banca Imi.
Tuttavia, “nessun accordo potrebbe portare il prezzo del greggio al minimo degli ultimi 5 anni a 30 dollari al barile", concludono questi esperti.