(Reuters) - I prezzi del greggio segnano un moderato rialzo e si avviano verso un guadagno settimanale del 5% in seguito all'intensificarsi della guerra in Ucraina e al previsto aumento delle importazioni cinesi a novembre.
Alle 11,35 i futures sul Brent salgono di 37 centesimi, o dello 0,5%, a 74,61 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) avanzano di 34 centesimi, o dello 0,49%, a 70,44 dollari il barile.
Entrambi i contratti sono indirizzati a guadagnare il 5% questa settimana, il più forte aumento settimanale dalla fine di settembre, mentre Mosca intensifica la sua offensiva in Ucraina dopo che la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno permesso a Kiev di colpire la Russia con le loro armi.
Ieri Putin ha detto che la Russia ha sparato un missile balistico contro l'Ucraina e ha messo in guardia su un conflitto a livello globale, aumentando il rischio di interruzione della fornitura di petrolio da parte di uno dei maggiori produttori mondiali.
L'Ucraina ha usato droni per colpire le infrastrutture petrolifere russe, ad esempio a giugno, quando ha usato droni d'attacco a lungo raggio per colpire quattro raffinerie russe.
Il primo importatore mondiale di greggio, la Cina, ha annunciato ieri misure politiche per stimolare il commercio, compreso il sostegno alle importazioni di prodotti energetici, tra i timori per le minacce del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di imporre tariffe.
Le importazioni di greggio della Cina dovrebbero rimbalzare a novembre dopo che forti tagli dei prezzi hanno sostenuto la domanda di petrolio iracheno e saudita, bilanciando un calo delle forniture iraniane, secondo analisti e operatori.
I prezzi del petrolio sono scesi brevemente dopo i dati Pmi della zona euro, che hanno evidenziato una contrazione dei servizi e un ulteriore peggioramento della manifattura.
(Tradotto da Laura Contemori, editing Sabina Suzzi)