LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio sono rimasti invariati dopo cinque sessioni in rialzo, con i deboli dati petroliferi provenienti dalla Cina, primo importatore al mondo, bilanciati dai timori sull'offerta.
Intorno alle ore 12,10 italiane, i futures sul Brent cedono 21 centesimi, o lo 0,26%, a 85,97 dollari il barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate scivolano di 15 centesimi, o dello 0,2%, a 80,31 dollari il barile.
Il sentiment più cupo è legato alla contrazione delle esportazioni e delle importazioni cinesi tra gennaio e febbraio, tra cui anche le importazioni di greggio. Il calo è avvenuto nonostante l'abolizione delle restrizioni contro Covid-19, indicando la debolezza della domanda estera.
I prezzi invece sono stati sostenuti dai timori per l'offerta. Ieri Mike Wirth, Ceo di Chevron, ha detto durante una conferenza a Houston che "non c'è molta capacità di oscillazione", rendendo il mercato globale vulnerabile a qualsiasi interruzione imprevista dell'offerta.
Le scorte di greggio statunitensi potrebbero registrare il primo calo in 10 settimane, in base a un sondaggio Reuters, prima della pubblicazione dei dati ufficiali questa settimana.
Il mercato attende anche la testimonianza del presidente della Federal Reserve statunitense Jerome Powell davanti alla commissione bancaria del Senato, prevista oggi alle ore 16,00 italiane.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Francesca Piscioneri)