LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio estendono i guadagni e si avviano verso la seconda settimana di fila in rialzo sui timori che la crisi tra Israele e Gaza possa diffondersi in Medio Oriente e interrompere le forniture da una delle regioni più produttive del mondo.
Intorno alle 10,45, i futures del Brent sono in rialzo di 95 centesimi a 93,33 dollari il barile. Il greggio statunitense West Texas Intermediate si attesta a 90,29 dollari il barile, in rialzo di 92 centesimi. Il contratto front-month di novembre scade oggi.
Il contratto Wti di dicembre, più scambiato, è in rialzo di 1,01 dollari a 89,38 dollari il barile.
Entrambi i contratti front-month sono destinati a registrare il secondo guadagno settimanale, dato che l'esplosione di un ospedale a Gaza questa settimana e i preparativi per un'invasione di terra da parte delle truppe israeliane hanno aumentato i timori di un'estensione del conflitto in Medio Oriente.
Il prezzo del greggio è sostenuto anche dalle previsioni di un aumento del deficit di offerta nel quarto trimestre, dopo che i principali produttori, Arabia Saudita e Russia, hanno esteso i tagli alle forniture fino alla fine dell'anno e in presenza di scorte basse, soprattutto negli Stati Uniti.
E' improbabile invece che la revoca temporanea delle sanzioni petrolifere statunitensi sul Venezuela, membro dell'Opec, richieda per il momento cambiamenti di politica da parte del gruppo di produttori Opec+, poiché la ripresa della produzione sarà probabilmente graduale, hanno detto a Reuters fonti Opec+.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Gianluca Semeraro)