Investing.com – I futures del petrolio oscillano tra piccoli guadagni e perdite nella seduta mattutina europea di questo mercoledì, dopo che il Presidente Barack Obama ha fatto scendere i timori di un imminente attacco militare in Siria.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 107,44 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,05% sulla giornata.
I futures di New York sono rimasti nel range tra 106,58 dollari al barile, minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,50 dollari al barile. Il contratto di ottobre è sceso ieri dell’1,95% a 107,39 dollari al barile.
Supporto a 105,86 dollari al barile, il minimo del 2 settembre e resistenza a 110,44 dollari al barile, massimo del 9 settembre.
In un discorso rivolto ieri sera alla nazione il Presidente Barack Obama ha dichiarato di aver chiesto al Congresso di rimandare il voto sull’intervento militare contro la Siria.
Il Presidente Obama ha accettato di valutare un piano proposto dalla Russia che prevede il controllo internazionale delle armi chimiche siriane.
Il 28 agosto il petrolio ha toccato il massimo di 27 mesi di 112,22 dollari al barile, un’impennata dovuta alla speculazione su un imminente azione militare degli USA contro il governo di Bashar al-Assad.
Sebbene la Siria non sia uno dei principali produttori di petrolio, gli investitori temono che la guerra civile possa estendersi e condizionare le forniture di greggio dei paesi limitrofi.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa hanno prodotto il 36% della produzione mondiale ed hanno detenuto il 52% delle riserve accertate nel 2012.
I traders del petrolio attendono i dati dal governo USA sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di greggio.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 1,5 milioni barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero scendere di 1,25 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 2,9 milioni di barili la scorsa settimana, deludendo le aspettative di un calo di 2 milioni barili.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad ottobre hanno segnato +0,65% a 111,98 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 4,54 dollari al barile.
I prezzi del Brent di Londra sono scesi ieri del 2,2% ed hanno toccato 110,59 dollari al barile, il minimo dal 26 agosto.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna ad ottobre sono stati scambiati a 107,44 dollari al barile nella mattinata europea, in salita dello 0,05% sulla giornata.
I futures di New York sono rimasti nel range tra 106,58 dollari al barile, minimo giornaliero ed il massimo della seduta di 107,50 dollari al barile. Il contratto di ottobre è sceso ieri dell’1,95% a 107,39 dollari al barile.
Supporto a 105,86 dollari al barile, il minimo del 2 settembre e resistenza a 110,44 dollari al barile, massimo del 9 settembre.
In un discorso rivolto ieri sera alla nazione il Presidente Barack Obama ha dichiarato di aver chiesto al Congresso di rimandare il voto sull’intervento militare contro la Siria.
Il Presidente Obama ha accettato di valutare un piano proposto dalla Russia che prevede il controllo internazionale delle armi chimiche siriane.
Il 28 agosto il petrolio ha toccato il massimo di 27 mesi di 112,22 dollari al barile, un’impennata dovuta alla speculazione su un imminente azione militare degli USA contro il governo di Bashar al-Assad.
Sebbene la Siria non sia uno dei principali produttori di petrolio, gli investitori temono che la guerra civile possa estendersi e condizionare le forniture di greggio dei paesi limitrofi.
I paesi del Medio Oriente e del Nord Africa hanno prodotto il 36% della produzione mondiale ed hanno detenuto il 52% delle riserve accertate nel 2012.
I traders del petrolio attendono i dati dal governo USA sulle scorte di greggio nel corso della giornata, per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale di greggio.
Il report dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 1,5 milioni barili la scorsa settimana, mentre le scorte di benzina dovrebbero scendere di 1,25 milioni di barili.
Dopo la chiusura di martedì, l’American Petroleum Institute ha pubblicato il suo rapporto sulle scorte che mostra un calo di 2,9 milioni di barili la scorsa settimana, deludendo le aspettative di un calo di 2 milioni barili.
I futures Brent sull’ICE Futures Exchange con consegna ad ottobre hanno segnato +0,65% a 111,98 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 4,54 dollari al barile.
I prezzi del Brent di Londra sono scesi ieri del 2,2% ed hanno toccato 110,59 dollari al barile, il minimo dal 26 agosto.