Di Gina Lee
Investing.com – Il petrolio è in calo negli scambi di questo lunedì e si avvicina al minimo di due settimane. Sulla domanda pesano diversi fattori: la possibilità di aumenti dei tassi più aggressivi negli USA, i timori per la crescita globale e i lockdown in Cina.
I future Brent sono scesi del 2,81% a 103,17 dollari alle 7:18 AM CEST. I future WTI perdono il 2,79% e si attestano a 99,22 dollari. Sia i Brent che i WTI hanno chiuso la settimana in calo del 5%.
Il Presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che un aumento di 50 punti base al vertice di maggio è “una possibilità sul tavolo”.
Sul fronte delle forniture, le aziende energetiche statunitensi hanno aumentato le estrazioni di petrolio e gas naturale per la quinta settimana consecutiva. Dall’altra parte dell’Altlantico, l’oleodotto russo-kazaco ha ripreso le esportazioni al pieno ritmo, dopo 30 giorni di interruzione a causa delle riparazioni presso uno dei principali punti di carico.
La guerra in Ucraina scatenata dall’invasione russa del 24 febbraio potrebbe spingere l’Unione Europea verso su un possibile embargo del petrolio russo.
La Russia è il principale fornitore di petrolio russo ed il secondo esportatore globale dopo l’Arabia Saudita.
Infine, la vittoria di Emmanuel Macron alle elezioni presidenziali francesi potrebbe spingere il petrolio.