Investing.com - I futures dell’oro restano pressoché invariati questo martedì, mentre gli investitori restano cauti in attesa dei due giorni di vertice di politica monetaria della Federal Reserve che avranno inizio nel corso della giornata.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna a dicembre scende di 10 centesimi, o dello 0,01%, a 1.166,10 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
Ieri, l’oro è salito di 3,40 dollari, o dello 0,29%, per via dell’indebolimento del dollaro seguito alla pubblicazione dei dati deludenti sul settore immobiliare statunitense.
Le vendite di case nuove negli USA sono crollate dell’11,5% il mese scorso a 468.000 unità dalle 529.000 unità di agosto. Gli analisti avevano previsto una riduzione del 0,4% a 550.000 unita a settembre.
Il report poco incoraggiante ha alimentato le aspettative che la Federal Reserve possa decidere di aspettare il 2016 prima di alzare i tassi di interesse.
L’attenzione dei traders è rivolta alla dichiarazione di politica monetaria della Fed, che sarà pubblicata domani e che fornirà maggiori informazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse.
Alle 8:30 ET, gli Stati Uniti pubblicheranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli, dati che saranno seguiti con particolare attenzione dagli investitori, alla ricerca di ulteriori informazioni sulla forza dell’economia.
Il report dovrebbe mostrare che gli ordinativi di beni durevoli si sono ridotti dell’1,2% a settembre, dopo il calo del 2,3% il mese precedente, mentre gli ordinativi core dovrebbero essere saliti dello 0,1% dopo essere scesi dello 0,2% ad agosto.
Gli investitori stanno cercando di capire quando la Fed deciderà di alzare i tassi di interesse per la prima volta in quasi un decennio, dopo i recenti report economici che hanno rivelato un quadro misto della crescita economica USA.
La tempistica dell’aumento dei tassi da parte della Fed negli ultimi mesi è stata un costante oggetto di discussione sui mercati.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, il rame con consegna a dicembre sale di 1,4 centesimi, o dello 0,6%, a 2,371 dollari la libbra negli scambi della mattinata londinese.
I dati rilasciati stamane hanno rivelato che gli utili delle industrie cinesi sono scesi dello 0,1% rispetto allo scorso anno a settembre, contro il crollo dell’8,8% del mese precedente.
Nelle ultime sedute il prezzo del rame è andato sotto pressione per via del persistere dei timori per la domanda futura dalla Cina, il principale consumatore della materia prima.
La nazione asiatica, col 40% della richiesta globale di rame lo scorso anno, può essere considerata infatti il principale consumatore mondiale del metallo rosso.