Investing.com – I futures del petrolio greggio sono rimasti in calo oggi, sulla scia di un dollaro più forte dopo che la Grecia ha superato il tempo limite per la decisione se accettare o meno le condizioni dei creditori internazionali, per assicurarsi un secondo pacchetto di aiuti.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 97,44 dollari al barile, in calo dello 0,39%.
La materia prima ha toccato il massimo della sessione di 97,77 dollari al barile, ed un minimo di 96.63.
Intanto un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che la Grecia con i suoi dialoghi è andata oltre il tempo massimo ed ha avvertito che Atene deve urgentemente prendere una decisione.
Gli investitori sono rimasti cauti per via dei timori sui ritardi nei colloqui tra primo ministro greco Lucas Papademos ed i membri della coalizione dei partiti; i leader greci devono decidere se accettare o meno le condizioni della BCE e del FMI per assicurarsi un pacchetto di aiuti di 130 miliardi di euro.
Durante il fine settimana primo ministro greco Lucas Papademos ha dichiarato che i membri della coalizione avevano concordato alcune condizioni, ma altre ancora devono essere affrontate.
I prezzi del petrolio solitamente scendono poiché le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde di rafforza.
I prezzi sono stati spinti dalle tensioni in corso in Medio Oriente, mentre l’Iran continua a minacciare un’azione militare per difendere il proprio programma nucleare.
Durante il weekend, l’Iran ha confermato al sua minaccia di stoppare le esportazioni all’Europa prima ancora che l’embargo dei 1° luglio entri in vigore.
Intanto i timori che l’Israele possa lanciare un attacco contro le installazioni nuclear iraniane sono saliti dopo che il vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha dichiarato che Teheran colpirà qualsiasi paese dal quale partiranno degli attacchi contro il suo territorio.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a marzo sono stati scambiati a 115,16 dollari al barile, in salita dello 0,5%, 17,72 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.
Il differenziale tra i contratti Brent e il greggio di sta muovendo verso l’estremità più alta del range tra il record storico di 20,00 dollari al barile, ed il record minimo di 1 dollaro al barile.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a marzo sono stati scambiati a 97,44 dollari al barile, in calo dello 0,39%.
La materia prima ha toccato il massimo della sessione di 97,77 dollari al barile, ed un minimo di 96.63.
Intanto un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato che la Grecia con i suoi dialoghi è andata oltre il tempo massimo ed ha avvertito che Atene deve urgentemente prendere una decisione.
Gli investitori sono rimasti cauti per via dei timori sui ritardi nei colloqui tra primo ministro greco Lucas Papademos ed i membri della coalizione dei partiti; i leader greci devono decidere se accettare o meno le condizioni della BCE e del FMI per assicurarsi un pacchetto di aiuti di 130 miliardi di euro.
Durante il fine settimana primo ministro greco Lucas Papademos ha dichiarato che i membri della coalizione avevano concordato alcune condizioni, ma altre ancora devono essere affrontate.
I prezzi del petrolio solitamente scendono poiché le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde di rafforza.
I prezzi sono stati spinti dalle tensioni in corso in Medio Oriente, mentre l’Iran continua a minacciare un’azione militare per difendere il proprio programma nucleare.
Durante il weekend, l’Iran ha confermato al sua minaccia di stoppare le esportazioni all’Europa prima ancora che l’embargo dei 1° luglio entri in vigore.
Intanto i timori che l’Israele possa lanciare un attacco contro le installazioni nuclear iraniane sono saliti dopo che il vice comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane ha dichiarato che Teheran colpirà qualsiasi paese dal quale partiranno degli attacchi contro il suo territorio.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a marzo sono stati scambiati a 115,16 dollari al barile, in salita dello 0,5%, 17,72 dollari al barile in più rispetto alla controparte statunitense.
Il differenziale tra i contratti Brent e il greggio di sta muovendo verso l’estremità più alta del range tra il record storico di 20,00 dollari al barile, ed il record minimo di 1 dollaro al barile.