Investing.com - I futures del greggio West Texas Intermediate sono in calo questo martedì, mentre gli investitori attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti distillati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a giugno crolla di 58 centesimi, o dell’1,03%, a 56,41 dollari al barile negli scambi della mattinata europea. Ieri, il prezzo del greggio Nymex è sceso di 16 centesimi, o dello 0,28%, a 56,99 dollari.
L’American Petroleum Institute pubblicherà i dati sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 1,4 milioni di barili nella settimana terminata il 24 aprile.
Le scorte di greggio statunitensi ammontano a 489,0 milioni di barili al 17 aprile, il massimo di quasi 80 anni.
I futures del greggio statunitensi sono aumentati di circa il 15% ad aprile tra le crescenti aspettative che la produzione di petrolio di scisto USA abbia toccato il culmine e possa iniziare a scendere nei prossimi mesi, grazie anche alla riduzione del numero degli impianti di trivellazione.
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti si è ridotto di 31 unità a 703 la scorsa settimana, il minimo dall’ottobre del 2010. Si tratta del ventesimo calo settimanale consecutivo.
I traders hanno seguito con attenzione la riduzione degli impianti di trivellazione negli ultimi mesi per cercare di capire se possa contribuire a ridurre l’eccesso di greggio sul mercato.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a giugno scende di 50 centesimi, o dello 0,77%, a 64,33 dollari al barile. Ieri, i futures del greggio Brent scambiati sulla borsa di Londra sono scesi di 45 centesimi, o dello 0,69%, a 64,83 dollari.
I futures del greggio Brent hanno visto un’impennata di oltre il 15% finora ad aprile, dal momento che secondo alcuni investitori il prezzo ha toccato il fondo dopo un crollo durato nove mesi. Tuttavia il prezzo risulta ancora in calo di circa il 43% da giugno, quando era schizzato a 116 dollari.
Lo spread tra il Brent ed il WTI è di 7,92 dollari al barile, contro i 7,84 dollari segnati alla chiusura di ieri.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,1% a 97,01 questa mattina, staccandosi dal minimo di tre settimane della seduta precedente di 96,62.
Gli investitori attendono la conclusione dei due giorni di vertice di politica monetaria della Federal Reserve, prevista per domani, per avere ulteriori indicazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse.
I recenti report economici USA deludenti hanno ridotto l’ottimismo per la ripresa economica, alimentando le speculazioni che la Fed possa rinviare l’aumento dei tassi di interesse alla fine del 2015, anziché alzarli a metà anno.
Intanto, si spera in una risoluzione delle trattative sul debito greco, dopo che il Primo Ministro greco Alexis Tsipras ha deciso di apportare delle modifiche al team che sta conducendo le trattative con i creditori internazionali, alimentando le aspettative di raggiungere un accordo entro l’inizio di maggio.
Atene deve pagare 780 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale entro il 12 maggio e si teme che un default del debito possa costringere il paese ad uscire dalla zona euro.