Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi europei di questo lunedì, in ripresa dai crolli della seduta precedente tra i segnali che gli impianti di trivellazione USA stanno riducendo la produzione.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile schizza di 59 centesimi, o dell’1,86%, a 32,34 dollari al barile alle 07:50 GMT, o alle 2:50 ET. Venerdì, i futures del greggio Nymex sono crollati di 1,18 dollari, o del 3,58%.
Secondo quanto dichiarato venerdì dall’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 26 unità la scorsa settimana, a 413, il nono calo settimanale consecutivo.
La riduzione del numero degli impianti di trivellazione USA è rialzista per il greggio in quanto fa presagire un calo della produzione in futuro. Tuttavia, la produzione di greggio USA per la scorsa settimana ammonta a 9,1 milioni di barili al giorno, vicino al massimo dai primi anni Settanta.
Le scorte di greggio USA sono aumentate di 2,1 milioni di barili la scorsa settimana al massimo storico di 504,1 milioni di barili, scatenando i timori per un eccesso delle scorte nazionali.
Le scorte a Cushing, in Oklahoma, il principale hub di consegna del greggio Nymex, sono aumentate di 36.000 barili la scorsa settimana, facendo temere che il più grande centro di immagazzinamento della nazione sia quasi pieno.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad aprile balza di 48 centesimi, o dell’1,45%, a 33,49 dollari al barile. I futures del Brent scambiati sulla borsa di Londra sono crollati di 1,27 dollari, o del 3,7%, nei dubbi circa la possibilità di un taglio della produzione a livello globale.
Sebbene il ministro del petrolio Bijan Zanganeh si sia detto a favore di qualsiasi intervento per stabilizzare il mercato globale del greggio, non ha promesso esplicitamente alcun congelamento della produzione iraniana, sollevando la questione dell’impegno delle parti verso l’accordo.
La Russia e l’Arabia Saudita, i principali produttori, martedì scorso hanno deciso di congelare la produzione ai livelli di gennaio, se gli altri esportatori faranno altrettanto, ma non hanno parlato di un taglio della produzione.
I futures del greggio sono crollati di quasi il 70% dall’estate del 2014. La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’OPEC di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate è di 1,15 dollari, rispetto agli 1,26 dollari segnati alla chiusura di ieri.