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Impennata del Brent a nuovo massimo dal 2014; gli 80 dollari sono vicini

Pubblicato 15.05.2018, 10:08
© Reuters.  Impennata del Brent a nuovo massimo dal 2014; gli 80 dollari sono vicini
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Investing.com - Il prezzo del greggio rimane alto questo martedì, con il Brent che continua a salire toccando un nuovo massimo dal 2014, supportato dalle imminenti sanzioni USA contro l’Iran.

I future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo al di fuori degli Stati Uniti, salgono di 23 centesimi, o dello 0,3%, a 78,46 dollari al barile alle 4:05 ET (08:05 GMT), dopo aver segnato 78,60 dollari all’inizio della seduta, il massimo dal novembre 2014.

I timori per l’Iran sono stati fondamentali per il recente rimbalzo del greggio ai livelli di fine 2014.

Il prezzo è infatti schizzato da quando il Presidente USA Donald Trump si è ritirato dall’accordo internazionale con l’Iran reintroducendo “il massimo grado di sanzioni economiche” contro il paese.

Secondo alcuni analisti la reintroduzione delle sanzioni potrebbe inasprire le scorte di greggio globali poiché renderebbero più difficili le esportazioni petrolifere per l’Iran.

L’Iran, importante produttore petrolifero del Medio Oriente nonché membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), ha ripreso il suo ruolo di principale esportatore nel gennaio 2016, quando le sanzioni internazionali contro Tehran sono state annullate in cambio di una riduzione del programma nucleare del paese.

L’uscita dall’accordo pone gli Stati Uniti in contrasto con l’Europa e le altre parti coinvolte, che cercheranno invece di lasciarlo in vigore.

Potrebbe inoltre alimentare le tensioni in Medio Oriente, in particolare tra Israele ed Iran.

Intanto, i future del greggio WTI sono pressoché invariati: gli investitori attendono i nuovi dati sulle scorte commerciali di greggio USA per valutare la forza della domanda del principale consumatore mondiale della materia prima.

L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un calo di 1,4 milioni di barili.

Il riferimento USA si attesta a 70,89 dollari al barile, non lontano dal massimo del novembre 2014 di 71,89 dollari raggiunto la settimana scorsa.

Il prezzo del greggio ha chiuso in salita ieri quando l’OPEC ha reso noto che le scorte globali in esubero sono state virtualmente eliminate in parte grazie ai tagli operati dall’Organizzazione ed al veloce aumento della domanda mondiale.

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