Investing.com - Il dollaro sale contro le altre principali valute questo lunedì, guadagnando terreno dopo il calo seguito alla pubblicazione del report sull’occupazione statunitense di venerdì, report che lascia intendere che la Federal Reserve potrebbe mantenere i tassi attuali per un periodo più lungo.
Il cambio EUR/USD scende dello 0,37% a 1,1797, vicino al minimo degli ultimi nove anni di 1,1753 segnato giovedì.
Secondo il Dipartimento per il Lavoro, l’economia USA ha aggiunto 252.000 nuovi posti di lavoro a dicembre, al di sopra dei 240.000 previsti dagli economisti. Il tasso di disoccupazione è sceso al minimo di sei anni e mezzo del 5,6%.
Tuttavia, il compenso medio è sceso dello 0,2% il mese scorso ed è salito di solo l’1,7% rispetto all’anno precedente.
Il report ha spinto i mercati a posticipare le aspettative di un aumento dei tassi di interesse USA alla fine del 2015.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito a 92,49, non lontano dal massimo di 12 anni di 92,76 toccato la scorsa settimana.
L’euro continua a rimanere sotto pressione tra le speculazioni che la Banca Centrale Europea possa decidere di introdurre misure di allentamento monetario già durante il vertice del 22 gennaio.
Nel weekend, il Governatore della banca centrale italiana ha mostrato apprensione per il rischio che la zona euro possa cadere ulteriormente in deflazione ed ha dichiarato che il modo migliore per contenere questa minaccia è l’acquisto di bond governativi.
La coppia USD/JPY sale a 119,18 negli scambi cauti odierni, staccandosi dal minimo di 118,10 segnato durante la notte. I mercati in Giappone oggi sono chiusi per festa.
La sterlina è in calo, con il cambio GBP/USD giù dello 0,22% a 1,5124 a causa dei recenti dati che hanno rivelato un calo della crescita alla fine dello scorso anno, dati che hanno alimentato le aspettative che i tassi di interesse possano restare invariati per la maggior parte del 2015.
La coppia USD/CHF sale dello 0,35% a 1,0179.
Il dollaro australiano, neozelandese e canadese, legati alle materie prime, sono in calo, per via del crollo del prezzo globale del greggio. Il cambio AUD/USD scende dello 0,42% a 0,8166, la coppia NZD/USD segna -0,80% a 0,7775 e il cambio USD/CAD è vicino al massimo di cinque anni e mezzo di 1,1880.
Il prezzo di riferimento del greggio Brent è crollato di quasi il 3% oggi, in seguito alla decisione di Goldman Sachs di tagliare la previsione del prezzo per il 2015, a causa dell’aumento delle scorte globali.