Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - Dopo la ripresa dei mercati ieri, preferendo vedere il bicchiere mezzo pieno di fronte alle continue contraddizioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump circa la presunta chiamata ricevuta durante il fine settimana dal gigante asiatico, che la Cina ha negato, oggi la cautela ritorna nei mercati azionari.
"Anche se è chiaro a tutti che Trump ha esagerato molto e che in realtà non ha mai fatto veramente la famosa chiamata a Xi dove più o meno secondo Trump avrebbe messo l'accordo su un piatto, il mercato è rimasto sull’idea di un allentamento nelle tensioni. Trump ha cambiato molto in sole 48 ore, e questo potrebbe essere accaduto solo perché era spaventato nel vedere la discesa di più del 4% da parte del mercato accumulato in due giorni all'apertura della notte di domenica sera", dice Jose Luis Carpatos, CEO di Serenity Markets.
"I due giganti dovevano inizare le trattative martedì, secondo un precedente comunicato del Ministero del Commercio cinese dopo l'ultima telefonata del 13 agosto. Ma da allora non ci sono stati segni di progressi ed il Ministero degli Esteri cinese ha detto ad un briefing regolare il lunedì che non era a conoscenza delle telefonate durante il fine settimana," ribadisce il South China Morning Post.
La posizione della Cina, attraverso diversi portavoce, è ferma: consiglia agli Stati Uniti di non sottovalutare la determinazione del gigante asiatico a difendersi. "La Cina farà come ha detto", scrive il giornale statale cinese, riferendosi alle misure tariffarie di Pechino. "Qualsiasi tentativo di costringere la Cina a fare concessioni attraverso pressioni estreme sarà vano.
Alla domanda dei giornalisti nel corso della conferenza stampa tenuta ieri dal presidente degli Stati Uniti insieme a Emmanuel Macron, presidente della Francia, alla fine del vertice del G7, Trump ha detto: "mi dispiace, questo è il modo in cui faccio affari".
Tuttavia, il vicepremier cinese Liu Ha anche sottolineato: "siamo disposti a risolvere il problema attraverso la consultazione e la cooperazione con un atteggiamento calmo e ci opponiamo risolutamente all'escalation della guerra commerciale”.
Allo stesso modo, il Global Times ha pubblicato ieri un tweet in cui esorta entrambi i paesi a riprendere i colloqui con calma.
Cosa succede con le tariffe?
"A settembre avremo la risposta", dicono da Renta 4. Il mercato, pur reagendo all'aumento, continua a essere convinto delle presunte buone intenzioni di Cina e Stati Uniti di sedersi di nuovo a negoziare. "Gli operatori vogliono i fatti, perché le storie di questi hanno già preso molti di loro nelle ultime settimane", ribadisce Cárpatos.
Questo è ciò che Link Securities suggerisce: "in una conferenza stampa congiunta del G7, Trump ha anche parlato della possibilità di ritardare e persino di non attivare alcune delle nuove tariffe".
Questi analisti, tuttavia, descrivono lo smarrimento di ieri sui mercati come "un altro passo nella tragicommedia che le trattative commerciali sono diventate, con sempre più difficoltà nel determinare le vere intenzioni di ciascuna delle parti".