Investing.com - Il prezzo dell’oro riduce i guadagni questo giovedì, una serie di report economici USA positivi supporta il dollaro debole, anche se la cautela in vista dei dati sull’inflazione statunitense di domani dovrebbe limitare i rialzi del biglietto verde.
Sul Comex, i future dell’oro salgono di 5,71 dollari, o dello 0,44%, a 1.294,71 dollari l’oncia troy alle 09:00 ET (13:00 GMT), dopo essere salito al massimo di due settimane di 1.299,85 dollari in precedenza.
Il biglietto verde si è rafforzato sulla scia dei dati del Dipartimento per il Lavoro secondo cui le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono diminuite più del previsto registrando 243.000 unità la scorsa settimana.
In un secondo report si legge che i prezzi alla produzione sono saliti dello 0,4% a settembre, in linea con le aspettative. I prezzi alla produzione core, che escludono alimenti ed energia, sono aumentati dello 0,4%, più dello 0,2% previsto.
I dati seguono di un giorno i verbali del vertice di politica monetaria di settembre della Federal Reserve da cui è emerso che i policymaker restano divisi in merito all’inflazione.
Infatti, secondo molti membri un ulteriore inasprimento dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione. Tuttavia, la maggior parte dei membri della Fed ha dichiarato che un altro aumento dei tassi “sarà probabilmente garantito” quest’anno.
Gli operatori dei mercati aspettano ora gli attesissimi dati sull’indice dei prezzi al consumo USA di domani.
L’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,22% a 92,96, dopo il minimo di due settimane di 92,64 segnato precedentemente.
L’oro risente dell’andamento dei tassi USA e del dollaro. Un dollaro forte rende l’oro più costoso per i titolari di altre valute, mentre l’aumento dei tassi USA fa salire il costo degli investimenti senza rendimento come i lingotti.
Sempre sul Comex, i future dell’argento salgono dello 0,34% a 17,19 dollari l’oncia troy.