Investing.com - I futures dell’oro sono in salita stamane, negli scambi della mattinata europea, vicini al livello di resistenza, mentre gli investitori attendono l’esito del meeting Bce nelle speranze per nuove misure di stimolo.
L’oro è sostenuto inoltre dalla possibilità che la Federal Reserve consideri un ulteriore azione per stimolare la crescita nella principale economia mondiale.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad agosto a 1.628,95 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,75%.
Precedentemente il prezzo era salito dello 0,85%, al massimo della sessione di 1.628,95 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato 1.631,25 il1° giugno, il massimo dall’8 maggio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.532,55 dollari l’oncia troy, il minimo del 30 maggio e resistenza a breve termine a 1.639,05, il massimo dell’8 maggio.
Gli investitori si aggrappano alla speranza di un intervento delle banche centrali globali e della altre autorità per stimolare la crescita e spingere l’economia mondiale, spingendo l’appeal del metallo prezioso.
I prezzi dell’oro sono schizzati in seguito alle precedenti manovro di allentamento monetario. Gli investitori tendono a buttarsi sul metallo prezioso nel timore che l’eccesso di liquidità possa pesare sulle valute e innescare inflazione. Il metallo prezioso è spesso visto come rifugio contro l’inflazione ed una riserva di valore.
I ministri delle finanze del gruppo delle 7 nazioni più industrializzate hanno tenuto una teleconferenza ieri, che tuttavia non ha sortito degli accordi o piani specifici contro la crisi del debito della zona euro.
I mercati attendono il vertice di politica monetaria della BCE che si terrà nel corso della giornata.
Nonostante ci si attende che la BCE lasci invariato il tasso all’1%, ci sono delle indiscrezioni tra gli analisti circa un’eventuale un’iniezione di liquidità da parte della BCE per sostenere il fragile sistema bancario in Europa.
Altri analisti ritengono che la banca centrale sospenderà il programma di acquisto di bond per contribuire a diminuire la pressione sui rendimenti spagnoli alle stelle.
Inoltre, il presidente della Fed Ben Bernanke comparirà davanti al Joint Economic Committee a Washington,riferendo sullo stato di salute dell’economia statunitense. I traders dell’oro cercheranno degli indizi circa l’eventuale nuovo round di allentamento monetario, che potenzialmente potrebbe danneggiare il dollaro e spingere l’oro.
Il Wall Street Journal, citando diverse interviste e dichiarazioni della Fed, ha riportato ieri in serata che la banca centrale USA stia valutando nuove misure pe stimolare la crescita nella principale economia mondiale.
Charles Evans, presidente dalla Federal Reserve di Chicago, ha richiesto una politica più aggressiva, per sostenere l’economia, citando la serie recente di dati economici “deboli”.
L’allentamento quantitativo (QE) è stato un fattore chiave nel rialzo dell’oro, perché mantiene i tassi d'interesse e gli oneri finanziari bassi, il che rende l'oro più attraente rispetto ad attività con rendimenti regolari come obbligazioni o azioni.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quanto ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 9%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato +1,95%, vicino al massimo di 4 settimane di 28,96 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato +1,3% a 3,333 dollari la libbra.
L’oro è sostenuto inoltre dalla possibilità che la Federal Reserve consideri un ulteriore azione per stimolare la crescita nella principale economia mondiale.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad agosto a 1.628,95 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,75%.
Precedentemente il prezzo era salito dello 0,85%, al massimo della sessione di 1.628,95 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato 1.631,25 il1° giugno, il massimo dall’8 maggio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.532,55 dollari l’oncia troy, il minimo del 30 maggio e resistenza a breve termine a 1.639,05, il massimo dell’8 maggio.
Gli investitori si aggrappano alla speranza di un intervento delle banche centrali globali e della altre autorità per stimolare la crescita e spingere l’economia mondiale, spingendo l’appeal del metallo prezioso.
I prezzi dell’oro sono schizzati in seguito alle precedenti manovro di allentamento monetario. Gli investitori tendono a buttarsi sul metallo prezioso nel timore che l’eccesso di liquidità possa pesare sulle valute e innescare inflazione. Il metallo prezioso è spesso visto come rifugio contro l’inflazione ed una riserva di valore.
I ministri delle finanze del gruppo delle 7 nazioni più industrializzate hanno tenuto una teleconferenza ieri, che tuttavia non ha sortito degli accordi o piani specifici contro la crisi del debito della zona euro.
I mercati attendono il vertice di politica monetaria della BCE che si terrà nel corso della giornata.
Nonostante ci si attende che la BCE lasci invariato il tasso all’1%, ci sono delle indiscrezioni tra gli analisti circa un’eventuale un’iniezione di liquidità da parte della BCE per sostenere il fragile sistema bancario in Europa.
Altri analisti ritengono che la banca centrale sospenderà il programma di acquisto di bond per contribuire a diminuire la pressione sui rendimenti spagnoli alle stelle.
Inoltre, il presidente della Fed Ben Bernanke comparirà davanti al Joint Economic Committee a Washington,riferendo sullo stato di salute dell’economia statunitense. I traders dell’oro cercheranno degli indizi circa l’eventuale nuovo round di allentamento monetario, che potenzialmente potrebbe danneggiare il dollaro e spingere l’oro.
Il Wall Street Journal, citando diverse interviste e dichiarazioni della Fed, ha riportato ieri in serata che la banca centrale USA stia valutando nuove misure pe stimolare la crescita nella principale economia mondiale.
Charles Evans, presidente dalla Federal Reserve di Chicago, ha richiesto una politica più aggressiva, per sostenere l’economia, citando la serie recente di dati economici “deboli”.
L’allentamento quantitativo (QE) è stato un fattore chiave nel rialzo dell’oro, perché mantiene i tassi d'interesse e gli oneri finanziari bassi, il che rende l'oro più attraente rispetto ad attività con rendimenti regolari come obbligazioni o azioni.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quanto ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 9%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato +1,95%, vicino al massimo di 4 settimane di 28,96 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato +1,3% a 3,333 dollari la libbra.