Investing.com - I futures dell’oro subiscono un’impennata negli scambi statunitensi di questo mercoledì, il crollo del prezzo del greggio e dei titoli azionari globali incoraggia la domanda di investimenti rifugio.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, l’oro con consegna ad aprile sale al massimo intraday di 1.246,40 dollari l’oncia troy, il massimo dal 12 febbraio, prima di attestarsi a 1.245,20 dollari alle 13:55 GMT, o alle 8:55 ET, con un’impennata di 22,60 dollari, o dell’1,83%.
Ieri, il prezzo dell’oro è schizzato di 12,50 dollari, o dell’1,03% poiché l’appeal del metallo prezioso come investimento rifugio è aumentato per via dei crolli del prezzo del greggio e delle borse globali.
Il prezzo del greggio continua a scendere questo mercoledì, dopo che l’Arabia Saudita ha ridimensionato le speranze per un taglio della produzione ed in seguito ai dati ribassisti sulle scorte di greggio USA.
Il greggio USA crolla di 1,17 dollari, o del 3,67%, a 30,70 dollari al barile nella mattinata degli scambi newyorkesi, mentre il greggio Brent segna un crollo di 82 centesimi, o del 2,46% a 32,45 dollari.
Intanto, i titoli azionari globali sono sotto forte pressione alla vendita poiché l’indebolimento del prezzo del greggio ed i timori per la crescita globale pesano sulla propensione al rischio.
Gli investitori scelgono investimenti rifugio come lo yen ed i bond governativi tedeschi ed USA.
Il prezzo dell’oro è rimasto supportato nelle ultime settimane tra le speculazioni che la Fed possa rinviare gli interventi sulla politica monetaria previsti per quest’anno.
L’11 febbraio il prezzo del metallo giallo è schizzato al massimo di un anno di 1.263,90 dollari. L’oro ha subito un’impennata di quasi il 16% finora quest’anno tra i segnali che i problemi economici e finanziari globali possano convincere la Fed a non alzare i tassi di interesse come annunciato quest’anno.