Investing.com - I futures dell’oro sono in salita per la prima volta in tre giorni, nella mattinata europea odierna, staccandosi dal ripido calo di ieri, che ha creato una serie di acquisiti speculativi per gli investiti tori; intanto restano i timori per un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.557,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
Precedentemente il prezzo era salito dello 0,9%, al minimo della sessione di 1.563,15 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato 1.533,25 ieri, il minimo dal 16 maggio, quando i prezzi avevano toccato il minimo del 2012 di 1.526,95.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.526,95 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 maggio e resistenza a breve termine a 1.598,95, il massimo del 21 maggio.
Il sentimento degli investitori è rimasto piuttosto debole, poiché i mercati hanno visto la mancanza di progressi nel summit verso la risoluzione della crisi generale nei mercati.
I leader UE hanno discusso di misure per spingere la crescita nella regione ed hanno proposto l’emissione congiunta di euro bond, ma diversi paesi, primo fra tutti la Germania, restano contrari, ritenendo che ciò possa abbassare la pressione nei paesi col debito più alto verso la risoluzione delle loro finanze.
I leader hanno riconfermato di volere che la Grecia resti nella zona euro, ma hanno chiesto al paese di rispettare gli obblighi presi, le misure di austerità e le riforme messe come condizioni al salvataggio internazionale.
L’eventualità di un’uscita della Grecia dalla zona euro si è fatta più concreta dopo che i partiti greci anti-salvataggio hanno sconfitto alle elezioni quelli pro-austerity. Intanto sono previste nuove elezioni per il prossimo mese.
Il sentimento dei mercati è stato colpito ieri dalle dichiarazioni del primo ministro greco Lucas Papademos, il quale ha affermato che una pericolosa uscita dalla zona euro è un rischio reale da considerare.
I timori sulla Grecia hanno pesato fortemente sull’euro, che ha toccato il minimo di 22 mesi contro il dollaro. L’indice del dollaro si sta avvicinando al massimo storico toccato a settembre 2010.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro, poiché il metallo prezioso si è mosso in tandem con i beni più rischiosi negli ultimi mesi, dopo aver toccato il record di 1.920 dollaro l’oncia troy a settembre.
L’oro ha perso l’appeal di bene rifugio, contro dollaro, bond del Tesoro e Bund Tedeschi, poiché un dollaro più forte rende il metallo prezioso meno attraente per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un aumento dell’1% a 27,81 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato +0,95% a 3,428 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.557,45 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,6%.
Precedentemente il prezzo era salito dello 0,9%, al minimo della sessione di 1.563,15 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato 1.533,25 ieri, il minimo dal 16 maggio, quando i prezzi avevano toccato il minimo del 2012 di 1.526,95.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.526,95 dollari l’oncia troy, il minimo dal 16 maggio e resistenza a breve termine a 1.598,95, il massimo del 21 maggio.
Il sentimento degli investitori è rimasto piuttosto debole, poiché i mercati hanno visto la mancanza di progressi nel summit verso la risoluzione della crisi generale nei mercati.
I leader UE hanno discusso di misure per spingere la crescita nella regione ed hanno proposto l’emissione congiunta di euro bond, ma diversi paesi, primo fra tutti la Germania, restano contrari, ritenendo che ciò possa abbassare la pressione nei paesi col debito più alto verso la risoluzione delle loro finanze.
I leader hanno riconfermato di volere che la Grecia resti nella zona euro, ma hanno chiesto al paese di rispettare gli obblighi presi, le misure di austerità e le riforme messe come condizioni al salvataggio internazionale.
L’eventualità di un’uscita della Grecia dalla zona euro si è fatta più concreta dopo che i partiti greci anti-salvataggio hanno sconfitto alle elezioni quelli pro-austerity. Intanto sono previste nuove elezioni per il prossimo mese.
Il sentimento dei mercati è stato colpito ieri dalle dichiarazioni del primo ministro greco Lucas Papademos, il quale ha affermato che una pericolosa uscita dalla zona euro è un rischio reale da considerare.
I timori sulla Grecia hanno pesato fortemente sull’euro, che ha toccato il minimo di 22 mesi contro il dollaro. L’indice del dollaro si sta avvicinando al massimo storico toccato a settembre 2010.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro, poiché il metallo prezioso si è mosso in tandem con i beni più rischiosi negli ultimi mesi, dopo aver toccato il record di 1.920 dollaro l’oncia troy a settembre.
L’oro ha perso l’appeal di bene rifugio, contro dollaro, bond del Tesoro e Bund Tedeschi, poiché un dollaro più forte rende il metallo prezioso meno attraente per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un aumento dell’1% a 27,81 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato +0,95% a 3,428 dollari la libbra.