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L’oro supera i 2.000 dollari, corsa alla sicurezza dopo il collasso di Credit Suisse

Pubblicato 20.03.2023, 11:24
© Reuters
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Di Geoffrey Smith

Investing.com - Il prezzo dell’oro supera i 2.000 dollari per la prima volta in 11 mesi questo lunedì, il crollo di Credit Suisse (SIX:CSGN) ha alimentato i timori di una più ampia instabilità finanziaria e ha spinto gli investitori verso i beni rifugio.

I future dell’oro in Europa salgono fino a 2.014,90 dollari l’oncia, prima di ritracciare e attestarsi a 1.990,65 dollari l’oncia al momento della scrittura, in rialzo dello 0,7% sulla giornata.

I beni rifugio come i lingotti hanno registrato una forte performance nelle ultime tre settimane, in seguito al crollo di tre banche statunitensi di medie dimensioni, seguite da Credit Suisse, una banca ritenuta dalle autorità di regolamentazione una banca a rilevanza sistemica globale (G-SIB). Credit Suisse è la più grande banca ad essere collassata nell’ultimo decennio.

L’aumento della stabilità finanziaria ha convinto un numero crescente di investitori che le banche centrali dovranno interrompere i rialzi dei tassi d’interesse, per paura di innescare una crisi più ampia del settore finanziario. Ciò ha portato i rendimenti obbligazionari a scendere bruscamente, aumentando l’attrattiva relativa dell’oro, che non produce interessi.

I rendimenti dei bond a due anni, tipicamente sensibili alle aspettative sui tassi d’interesse, hanno prolungato il loro forte calo negli scambi della mattinata europea. I Treasury a 2 anni, di riferimento, scendono di 9 punti base al 3,76%. Nelle ultime due settimane sono scesi dell’1,3%. In Europa, invece, il rendimento di bund tedeschi a 2 anni scende di 20 punti base al 2,24%. È sceso dell’1,2% da quando le preoccupazioni per le banche negli Stati Uniti e in Europa hanno iniziato a prendere il sopravvento.

Gli analisti di ANZ hanno dichiarato questo lunedì che l’oro dovrebbe essere in grado di difendere il livello attuale fino alla fine dell’anno, poiché il rallentamento dell’economia globale e il calo dei tassi di interesse sostengono la propensione verso i beni rifugio.

Nel breve periodo, tuttavia, si osserva che “la ricalibrazione delle aspettative di mercato sul tasso dei fondi Fed potrebbe mantenere i prezzi dell’oro volatili”. Sebbene sia possibile un calo a 1.800 dollari l’oncia, sostengono, “qualsiasi discesa al di sotto di questo valore dovrebbe essere di breve durata, poiché è probabile che emergano acquisti opportunistici”.

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