Investing.com - Rimanete neutrali sulle vostre posizioni nel settore del Future Gas naturale, ma se proprio dovete fare trading, vendete o vendete allo scoperto, consiglia Citigroup (NYSE:C) in una nota che difficilmente può essere descritta come positiva per gli investitori rialzisti nel carburante preferito dagli americani per il controllo della temperatura interna.
I futures del gas naturale sono scesi di oltre il 50% rispetto all'anno precedente a causa della debolezza della domanda dovuta a un clima che non necessita né di riscaldamento né di raffreddamento, oltre che alla sovrapproduzione.
I dati sulle scorte forniti giovedì dalla U.S. Energy Information Administration hanno mostrato un totale di gas immagazzinato nelle caverne sotterranee degli Stati Uniti pari a 2,063 trilioni di piedi cubi, o tcf.
Si tratta di un aumento del 33% rispetto al livello di 1,556 tcf dell'anno precedente e del 20% rispetto alla media quinquennale di 1,722 tcf.
Il contratto sul gas più attivo Giugno sull'Henry Hub del New York Mercantile Exchange è sceso di 6,9 centesimi, o del 3,2%, a 2,101 dollari per mmBtu, o milioni di unità metriche britanniche termiche, dopo la pubblicazione dei dati sulle scorte di giovedì.
"La visione costruttiva dei prezzi per il resto dell'anno, basata principalmente su una più forte domanda di gas per la generazione di elettricità, potrebbe essere compensata da altri fattori di domanda e offerta", si legge nella nota di Citigroup. "Un rimbalzo dei prezzi durante l'estate potrebbe essere rapidamente sopraffatto da una produzione robusta, riportando così i prezzi verso il basso".
La banca di Wall Street ha quindi invitato gli investitori a non assumere posizioni lunghe sul Future Gas naturale.
"In generale, suggeriamo di rimanere neutrali o di vendere in caso di forti rialzi fino a quando il mercato non avrà una migliore percezione del clima estivo e di altri sviluppi fondamentali".
"Nel nostro scenario di base, i prezzi dell'Henry Hub statunitense dovrebbero attestarsi su una media di 2,2 $/MMBtu per il secondo trimestre del 2012, in calo rispetto ai 2,8 $/MMBtu del primo trimestre. Lo stoccaggio di fine ottobre 23 potrebbe ancora raggiungere i 4000 Bcf o più.
o superiore, soprattutto se si dovesse concretizzare un'estate mite a causa di El Niño a partire da quest'estate".