Investing.com - Il prezzo dell’oro tocca il massimo della seduta questo martedì, dopo i dati che hanno mostrato un calo inaspettato della fiducia dei consumatori ad aprile, dati che hanno alimentato i timori sulla forza dell’economia.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno sono saliti di 7,20 dollari, o dello 0,6%, a 1.210,40 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata statunitense. I futures restano in un range tra 1.198,70 e 1.211,90 dollari.
Ieri, l’oro ha subito un’impennata di 28,20 dollari, o del 2,4%, a 1.203,20 dollari, dal momento che un’ondata di acquisti tecnici e di posizioni corte ha contribuito a far salire il prezzo. Supporto a 1.174,10 dollari, il minimo dal 24 aprile e resistenza a 1.209,00 dollari, il massimo dal 20 aprile.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio sono saliti di 16,6 centesimi, o dell’1,01% a 16,60 dollari l’oncia troy. Ieri l’argento ieri ha subito un’impennata di 75,9 centesimi, o del 4,84%, a 16,43 dollari.
I dati del Conference Board che hanno mostrato un calo dell’indice della fiducia dei consumatori statunitensi a 95,2 questo mese, da una lettura di 101,4 di marzo. Gli analisti avevano previsto un aumento dell’indice a 102,5 ad aprile.
Gli investitori attendono la conclusione dei due giorni di vertice di politica monetaria della Federal Reserve, prevista per domani, per avere ulteriori indicazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi di interesse.
La recente serie di dati economici deludenti ha smorzato l’ottimismo per la ripresa economica, alimentando le speculazioni che la Fed possa rinviare l’aumento dei tassi di interesse alla fine del 2015, anziché alzarli a metà anno.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è in calo dello 0,7% a 96,23, il minimo dal 18 marzo.
Il rame con consegna a luglio scende di 0,2 centesimi, o dello 0,05%, a 2,779 dollari la libbra.
Ieri, il rame è salito di 2,4 centesimi, o del 0,87%, a 2,777 dollari tra le speculazioni che i policymaker cinesi debbano introdurre ulteriori misure di stimolo per incoraggiare l’economia tra i segnali di una crescita rallentata.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e rappresenta il 40% della richiesta globale.