Investing.com - I futures dell’oro sono in calo nella mattinata europea odierna, scambiati al minimo dall’inizio di gennaio; gli investitori continuano a cercare la sicurezza relativa del dollaro, nei timori generali per l’incertezza politica greca.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.574,35 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,05%.
Precedentemente il prezzo era sceso dello 0,68%, a 1.573,15 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 gennaio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a breve termine a 1.566,15 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 gennaio e resistenza a 1.639,05, il massimo dall’8 maggio.
I prezzi dell’oro la scorsa settimana hanno segnato le perdite più forti dell’anno, segnando – 3,65%, per via dell’escalation di timori sulla crisi del debito della zona euro e dei dati cinesi deboli che hanno spinto gli investitori verso la relativa sicurezza del dollaro.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro.
L’euro è sceso al minimo di 3 mesi e mezzo contro il dollaro stamane, per via dell’agitazione politica in Grecia e la possibile uscita del paese dalla zona euro
Ieri Alexis Tsipras, leader del maggiore partito greco, anti-salvataggio, la Syriza, ha rifiutato l’invito del presidente de paese per un incontro con gli altri partiti per effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo; il suo rifiuto sostiene la convinzione che le nuove elezioni siano inevitabili.
I partiti non hanno trovato l’accordo circa le misure impopolari di austerità chieste dai creditori internazionali come condizione per ricevere il salvataggio di 130 miliardi di euro.
Ad incrementare il sentimento negativo l’agenzia di rating Fitch ha avvertito venerdì che avrebbe posto il rating di tutti i membri della zona euro sotto revisione per possibili downgrade se la Grecia dovesse uscire dalla zona euro a causa della sua attuale crisi.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,25% a 80,62, il massimo dal 16 marzo.
I prezzi sono andati sotto forte pressione dopo aver superato i livelli di supporto, innescando nuove vendite con i dati tendenti al ribasso.
Gli operatori tecnici si aspettano che il prossimo livello di supporto per l’oro sia a 1.567 dollari l’oncia troy, e successivamente a 1.550 dollari l’oncia troy, dopo essere sceso sotto i 1.600 dollari le scorsa settimana.
Alcuni operatori del mercato hanno notato che le perdite pesanti in azioni e altri mercati delle materie prime hanno accelerato il sell-off dell’oro, in quanto gli operatori sono stati costretti a vendere le loro riserve d’oro coprire le perdite.
Nell’ottobre 2008, i prezzi dell’oro sono crollati del 18%, per via dell’agitazione nei mercati finanziari mondiali che hanno portato a perdite del patrimonio netto globale e mercati delle materie prime. Il metallo prezioso è schizzato del 23% nei due mesi successivi.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un calo dell’1,3% a 28,51 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato -1,5% a 3,593 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.574,35 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,05%.
Precedentemente il prezzo era sceso dello 0,68%, a 1.573,15 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 gennaio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a breve termine a 1.566,15 dollari l’oncia troy, il minimo dal 3 gennaio e resistenza a 1.639,05, il massimo dall’8 maggio.
I prezzi dell’oro la scorsa settimana hanno segnato le perdite più forti dell’anno, segnando – 3,65%, per via dell’escalation di timori sulla crisi del debito della zona euro e dei dati cinesi deboli che hanno spinto gli investitori verso la relativa sicurezza del dollaro.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro.
L’euro è sceso al minimo di 3 mesi e mezzo contro il dollaro stamane, per via dell’agitazione politica in Grecia e la possibile uscita del paese dalla zona euro
Ieri Alexis Tsipras, leader del maggiore partito greco, anti-salvataggio, la Syriza, ha rifiutato l’invito del presidente de paese per un incontro con gli altri partiti per effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo; il suo rifiuto sostiene la convinzione che le nuove elezioni siano inevitabili.
I partiti non hanno trovato l’accordo circa le misure impopolari di austerità chieste dai creditori internazionali come condizione per ricevere il salvataggio di 130 miliardi di euro.
Ad incrementare il sentimento negativo l’agenzia di rating Fitch ha avvertito venerdì che avrebbe posto il rating di tutti i membri della zona euro sotto revisione per possibili downgrade se la Grecia dovesse uscire dalla zona euro a causa della sua attuale crisi.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,25% a 80,62, il massimo dal 16 marzo.
I prezzi sono andati sotto forte pressione dopo aver superato i livelli di supporto, innescando nuove vendite con i dati tendenti al ribasso.
Gli operatori tecnici si aspettano che il prossimo livello di supporto per l’oro sia a 1.567 dollari l’oncia troy, e successivamente a 1.550 dollari l’oncia troy, dopo essere sceso sotto i 1.600 dollari le scorsa settimana.
Alcuni operatori del mercato hanno notato che le perdite pesanti in azioni e altri mercati delle materie prime hanno accelerato il sell-off dell’oro, in quanto gli operatori sono stati costretti a vendere le loro riserve d’oro coprire le perdite.
Nell’ottobre 2008, i prezzi dell’oro sono crollati del 18%, per via dell’agitazione nei mercati finanziari mondiali che hanno portato a perdite del patrimonio netto globale e mercati delle materie prime. Il metallo prezioso è schizzato del 23% nei due mesi successivi.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un calo dell’1,3% a 28,51 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato -1,5% a 3,593 dollari la libbra.