Investing.com - I futures dell’oro sono in calo questo mercoledì, con la propensione verso il metallo prezioso minata dall’incertezza sul futuro del programma di stimolo della Federal Reserve.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.279,60 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dello 0,2% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi al minimo della seduta di 1.272,70 dollari l’oncia troy, il minimo dal 17 luglio.
Supporto a breve termine a 1.269,45 dollari l’oncia troy, il minimo dal 25 luglio e resistenza a 1.319,85, massimo del 4 agosto.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in calo dell’1,5% a 1.282,50 dollari l’oncia troy questo martedì dopo i dati USA che hanno fatto rivalutare le aspettative di un ridimensionamento del programma di acquisti della Federal Reserve.
I dati ufficiali hanno mostrato che il deficit commerciale degli USA è sceso del 22,4% al destagionalizzato 34,2 miliardi a giugno, il minimo dall’ottobre 2009.
Gli investitori attendono i dati USA per valutare le possibilità di un eventuale intervento nell’attuale programma di acquisti di bond.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Sempre ieri il Presidente della Federal Reserve di Chicago, Charles Evans, ha dichiarato di prevedere un ridimensionamento delle misure di stimolo nel corso dell’anno.
Un’uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 24% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato -0,75% a 19,38 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre ha segnato -0,35% a 3,162 dollari la libbra.
I traders del metallo rosso attendono i dati previsti nel corso della settimana sulla bilancia commerciale, nonché un report sull’inflazione e sulla produzione industriale, nell’incertezza sui timori per le previsioni economiche nella nazione asiatica.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% del consumo globale.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.279,60 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in calo dello 0,2% sulla giornata.
I prezzi Comex sono scesi al minimo della seduta di 1.272,70 dollari l’oncia troy, il minimo dal 17 luglio.
Supporto a breve termine a 1.269,45 dollari l’oncia troy, il minimo dal 25 luglio e resistenza a 1.319,85, massimo del 4 agosto.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in calo dell’1,5% a 1.282,50 dollari l’oncia troy questo martedì dopo i dati USA che hanno fatto rivalutare le aspettative di un ridimensionamento del programma di acquisti della Federal Reserve.
I dati ufficiali hanno mostrato che il deficit commerciale degli USA è sceso del 22,4% al destagionalizzato 34,2 miliardi a giugno, il minimo dall’ottobre 2009.
Gli investitori attendono i dati USA per valutare le possibilità di un eventuale intervento nell’attuale programma di acquisti di bond.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Sempre ieri il Presidente della Federal Reserve di Chicago, Charles Evans, ha dichiarato di prevedere un ridimensionamento delle misure di stimolo nel corso dell’anno.
Un’uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 24% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato -0,75% a 19,38 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre ha segnato -0,35% a 3,162 dollari la libbra.
I traders del metallo rosso attendono i dati previsti nel corso della settimana sulla bilancia commerciale, nonché un report sull’inflazione e sulla produzione industriale, nell’incertezza sui timori per le previsioni economiche nella nazione asiatica.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame e lo scorso anno ha rappresentato il 40% del consumo globale.