Investing.com - I futures dell’oro sono stabili in range stretto nella mattinata europea, con gli investitori che preferiscono la relativa sicurezza del dollarto nei timori sulla salute dell’economia globale.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad agosto a 1.585,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,25%.
Il contratto di agosto è stato scambiato in un range tra 1.588,85 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed un minimo della sessione di 1.584,15 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato il massimo di 1 settimana di 1.576,55 dollari l’oncia troy il 6 luglio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.551,35 dollari l’oncia troy, il minimo del 29 giugno e resistenza a breve termine a 1.609,85 il massimo del 6 luglio.
I timori per la crescita globale si sono intensificati dopo i dati ufficiali cinesi che mostrato un calo delle esportazioni e delle importazioni a giungo rispetto al mese precedente, con un calo della domanda globale.
In un rapporto, l’Amministrazione generale delle Dogane cinese ha mostrato che il surplus commerciale del paese si è ampliato a 31,7 miliardi di dollari a giugno, contro i 18,7 miliardi di dollari nel mese precedente.
In Cina le esportazioni salite dell’11,3%, a giugno rispetto all’anno scorso, contro l’aumento del 15,3% di maggio. Le importazioni salite dello 6,3%, a giugno rispetto all’anno scorso, e significativamente al di sotto delle aspettative di un aumento dell’11,0% e contro il 12,7% dello scorso mese.
Normalmente un aumento del surplus commerciale è considerato un fatto positivo, ma i dati di giugno risultano piuttosto legati ad un calo delle importazioni,
un dato che suggerisce un rallentamento della seconda economia mondiale.
Gli investitori attendono i dati economici cinesi nel corso della settimana, tra cui i dati sul PIL del secondo trimestre, per cercare di fare una previsione sull’andamento futuro.
Un ulteriore rallentamento della Cina, la seconda economia mondiale, significherebbe una minore espansione globale, già altalenante per via delle aspre misure di austerità della zona euro.
Nella zona euro, il meeting dei ministri delle finanze della zona euro non ha offerto molti segni di progresso nell’affrontare la crisi del debito della zona euro.
Durante il meeting di ieri a Bruxelles l’Eurogruppo ha deciso di posporre la scadenza della Spagna per raggiungere gli obiettivi di inflazione al 2014, in cambio di ulteriori riserve ed ha stabilito i parametri di un pacchetto di salvataggio alle banche di Madrid.
I ministri non hanno fatto progressi evidenti, tuttavia, attivando il fondo di salvataggio del blocco per l’utilizzo nel mercato di bond ha abbassato al spirale dei rendimenti spagnoli e italiani.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 7,03% questo martedì, superando la soglia del 7%, considerata insostenibile.
I dati poco incoraggianti hanno spinto gli investitori ad evitare asset ad alto rischio e scegliere il dollaro come valuta rifugio.
L’euro è vicino al minimo di 2 anni contro il dollaro, mentre l’indice del dollaro, che mostra la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,15% a 83,41.
L’oro ha perso l’appeal di bene rifugio, contro il dollaro e i Bond USA, in parte poiché un dollaro più forte rende il metallo prezioso meno attraente per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,8% a 27,21 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,65% a 3,410 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad agosto a 1.585,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,25%.
Il contratto di agosto è stato scambiato in un range tra 1.588,85 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed un minimo della sessione di 1.584,15 dollari l’oncia troy. I prezzi hanno toccato il massimo di 1 settimana di 1.576,55 dollari l’oncia troy il 6 luglio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.551,35 dollari l’oncia troy, il minimo del 29 giugno e resistenza a breve termine a 1.609,85 il massimo del 6 luglio.
I timori per la crescita globale si sono intensificati dopo i dati ufficiali cinesi che mostrato un calo delle esportazioni e delle importazioni a giungo rispetto al mese precedente, con un calo della domanda globale.
In un rapporto, l’Amministrazione generale delle Dogane cinese ha mostrato che il surplus commerciale del paese si è ampliato a 31,7 miliardi di dollari a giugno, contro i 18,7 miliardi di dollari nel mese precedente.
In Cina le esportazioni salite dell’11,3%, a giugno rispetto all’anno scorso, contro l’aumento del 15,3% di maggio. Le importazioni salite dello 6,3%, a giugno rispetto all’anno scorso, e significativamente al di sotto delle aspettative di un aumento dell’11,0% e contro il 12,7% dello scorso mese.
Normalmente un aumento del surplus commerciale è considerato un fatto positivo, ma i dati di giugno risultano piuttosto legati ad un calo delle importazioni,
un dato che suggerisce un rallentamento della seconda economia mondiale.
Gli investitori attendono i dati economici cinesi nel corso della settimana, tra cui i dati sul PIL del secondo trimestre, per cercare di fare una previsione sull’andamento futuro.
Un ulteriore rallentamento della Cina, la seconda economia mondiale, significherebbe una minore espansione globale, già altalenante per via delle aspre misure di austerità della zona euro.
Nella zona euro, il meeting dei ministri delle finanze della zona euro non ha offerto molti segni di progresso nell’affrontare la crisi del debito della zona euro.
Durante il meeting di ieri a Bruxelles l’Eurogruppo ha deciso di posporre la scadenza della Spagna per raggiungere gli obiettivi di inflazione al 2014, in cambio di ulteriori riserve ed ha stabilito i parametri di un pacchetto di salvataggio alle banche di Madrid.
I ministri non hanno fatto progressi evidenti, tuttavia, attivando il fondo di salvataggio del blocco per l’utilizzo nel mercato di bond ha abbassato al spirale dei rendimenti spagnoli e italiani.
Il rendimento dei titoli spagnoli a 10 anni è salito al 7,03% questo martedì, superando la soglia del 7%, considerata insostenibile.
I dati poco incoraggianti hanno spinto gli investitori ad evitare asset ad alto rischio e scegliere il dollaro come valuta rifugio.
L’euro è vicino al minimo di 2 anni contro il dollaro, mentre l’indice del dollaro, che mostra la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,15% a 83,41.
L’oro ha perso l’appeal di bene rifugio, contro il dollaro e i Bond USA, in parte poiché un dollaro più forte rende il metallo prezioso meno attraente per i titolari di altre valute.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,8% a 27,21 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,65% a 3,410 dollari la libbra.