Investing.com - I futures dell’oro sono in calo nella mattinata statunitense, scendendo ai livelli più bassi della sessione dopo i dati USA peggiori del previsto che hanno allentato le speranza per un ulteriore allentamento della Federal Reserve.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.597,65 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense , in calo dello 0,8%.
I prezzi sono scesi al minimo di 1.593,95 dollari l’oncia troy immediatamente dopo il rilascio dei dati USA, il minimo dal 3 agosto.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto a breve termine di 1.587,05 dollari l’oncia troy, il minimo del 3 agosto e resistenza a 1.626,05 il massimo della scorsa seduta.
L’oro è andato sotto forte pressione alla vendita dopo che i dati ufficiali hanno mostrato il più forte calo dall’inizio di febbraio, allentando i timori per le previsioni economiche del paese.
I dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio Usa sono salite per la prima volta in 4 mesi a luglio, segnando +0,8% dopo un calo dello 0,7% nel mese precedente e superando le aspettative per un aumento dello 0,3%.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le automobili, sono salite dello 0,8%, superando il previsto aumento dello 0,4% ed in seguito ad un calo dello 0,8% a giugno.
Un secondo report ha mostrato che i prezzi alla produzione USA sono saliti più del previsto a luglio, segnando +0,3% dopo un aumento dello 0,1% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,2% a luglio.
I prezzi alla produzione core sono saliti del 2,5% lo scorso mese, contro il 2,6% di giugno, ma sopra alle aspettative di un aumento del 2,3%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,35%, a 27,67 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,4% a 3,366 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.597,65 dollari l’oncia troy nella mattinata statunitense , in calo dello 0,8%.
I prezzi sono scesi al minimo di 1.593,95 dollari l’oncia troy immediatamente dopo il rilascio dei dati USA, il minimo dal 3 agosto.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto a breve termine di 1.587,05 dollari l’oncia troy, il minimo del 3 agosto e resistenza a 1.626,05 il massimo della scorsa seduta.
L’oro è andato sotto forte pressione alla vendita dopo che i dati ufficiali hanno mostrato il più forte calo dall’inizio di febbraio, allentando i timori per le previsioni economiche del paese.
I dati ufficiali hanno mostrato che le vendite al dettaglio Usa sono salite per la prima volta in 4 mesi a luglio, segnando +0,8% dopo un calo dello 0,7% nel mese precedente e superando le aspettative per un aumento dello 0,3%.
Le vendite al dettaglio core, che escludono le automobili, sono salite dello 0,8%, superando il previsto aumento dello 0,4% ed in seguito ad un calo dello 0,8% a giugno.
Un secondo report ha mostrato che i prezzi alla produzione USA sono saliti più del previsto a luglio, segnando +0,3% dopo un aumento dello 0,1% nel mese precedente. Gli analisti avevano previsto un aumento dello 0,2% a luglio.
I prezzi alla produzione core sono saliti del 2,5% lo scorso mese, contro il 2,6% di giugno, ma sopra alle aspettative di un aumento del 2,3%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un calo dello 0,35%, a 27,67 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,4% a 3,366 dollari la libbra.