Investing.com - I futures dell’oro sono in salita nella mattinata europea, recuperando le perdite della seduta precedente, con gli investitori che si sono posizionati sul metallo prezioso in attesa del rilascio di dati economici importanti dalla zona euro e dagli USA.
Il metallo prezioso continua ad essere supportato dalle aspettative verso l’annuncio di misure di stimolo da parte delle banche centrali mondiali.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.615,75 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,3%.
I prezzi sono nel range stretto tra 1.615,55 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed il minimo della sessione di 1.610,05, il massimo della sessione precedente.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto di 1.603,95 dollari l’oncia troy, il minimo dell’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.626,05 il massimo della scorsa seduta.
L’oro è rimasto supportato dalle le speculazioni che le banche centrali mondiali possano prendere delle misure di stimolo monetario per sostenere la crescita, il ché spinge l’oro come valuta alternativa.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia tedesca è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre, meglio del previsto aumento dello 0,2% e dopo un aumento dello 0,5% nel primo trimestre.
L’economia francese è rimasta stagnante nel secondo trimestre, contro le aspettative di una contrazione dello 0,1%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un aumento dello 0,55%, a 27,92 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,65% a 3,375 dollari la libbra.
Il metallo prezioso continua ad essere supportato dalle aspettative verso l’annuncio di misure di stimolo da parte delle banche centrali mondiali.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad ottobre a 1.615,75 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,3%.
I prezzi sono nel range stretto tra 1.615,55 dollari l’oncia troy, il massimo giornaliero ed il minimo della sessione di 1.610,05, il massimo della sessione precedente.
I futures dell’oro probabilmente toccheranno il livello di supporto di 1.603,95 dollari l’oncia troy, il minimo dell’8 agosto e resistenza a breve termine a 1.626,05 il massimo della scorsa seduta.
L’oro è rimasto supportato dalle le speculazioni che le banche centrali mondiali possano prendere delle misure di stimolo monetario per sostenere la crescita, il ché spinge l’oro come valuta alternativa.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che l’economia tedesca è cresciuta dello 0,3% nel secondo trimestre, meglio del previsto aumento dello 0,2% e dopo un aumento dello 0,5% nel primo trimestre.
L’economia francese è rimasta stagnante nel secondo trimestre, contro le aspettative di una contrazione dello 0,1%.
L’andamento del prezzo dell’oro ha seguito le aspettative verso l’immissione di liquidità nel sistema finanziario da parte della banca centrale statunitense.
Gli investitori attendono il prossimo vertice di politica monetaria della Fed del 12 e del 13 settembre per avere delle indicazioni sul futuro della politica monetaria e la propensione o meno verso il nuovo round di acquisto di bond, noto come allentamento quantitativo.
L’oro quest’anno ha guadagnato il 15%, quando ha toccato 1.790 dollari l’oncia troy dopo che la Fed ha dichiarato a gennaio che avrebbe tenuto gli interessi prossimi allo 0 fino alla fine del 2014, indicando la probabilità di un nuovo round di acquisti.
Tuttavia, dalla fine di febbraio i prezzi sono scesi del 11%, nei timori crescenti per l’aggravarsi della crisi del debito europeo, che hanno spinto la domanda del metallo giallo e del biglietto verde.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato un aumento dello 0,55%, a 27,92 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è sceso dello 0,65% a 3,375 dollari la libbra.