Investing.com - I futures dell’oro sono in salita questo giovedì, dopo che la Federal Reserve non ha dato indicazioni sulla tempistica relativa al ridimensionamento del programma di stimolo.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.319,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,5% sulla giornata.
Supporto a 1.306,05 dollari l’oncia troy, il minimo di martedì e resistenza a 1.346,15, massimo del 24 luglio.
In conclusione al vertice di politica monetaria di due giorni, la Fed ha dichiarato che continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
Tuttavia la speculazione che la banca centrale possa iniziare a ridurre il programma di stimolo già da settembre persiste, alla luce dei recenti dati economici. Gli investitori attenderanno il rilascio dei dati sull’occupazione statunitense previsti per domani.
Gli investitori hanno seguito con attenzione gli ultimi report, per valutare se la Fed possa o meno ridurre il programma di acquisti di bond.
I traders dell’oro attendono il vertice di politica della BCE, nonché della conferenza stampa del Presidente BCE Mario Draghi.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in calo dello 0,9% a 1.313,0 dollari l’oncia troy questo mercoledì dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’economia USA è cresciuta più del previsto nel secondo trimestre del 2012.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il Prodotto Interno Lordo degli USA è salito al ritmo annuo dell’1,7% nel trimestre terminato a giugno, superando le aspettative di una crescita dell’1%.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione non agricola ha segnato un aumento destagionalizzato 200.000 unità a luglio, superando l’aumento previsto di 180.000.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 21% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,1% a 16,65 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,5% a 3,135 dollari la libbra.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che in Cina l’indice PMI è salito inaspettatamente a 50,3 a luglio, dal 50,1 di giugno.
Una lettura sopra il 50,0 indica una crescita, al di sotto indica una contrazione.
Tuttavia, i dati ufficiali si distaccano dalla lettura finale dell’Indice PMI HSBC cinese, che ha toccato il minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, e rappresenta il 40% del consumo dello scorso anno.
L’andamento dei prezzi dell’oro quest’anno ha seguito le aspettative verso una eventuale conclusione anticipata del programma di stimolo monetario da parte della banca centrale statunitense.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a dicembre sono stati scambiati a 1.319,55 dollari l’oncia troy, nella mattinata europea, in salita dello 0,5% sulla giornata.
Supporto a 1.306,05 dollari l’oncia troy, il minimo di martedì e resistenza a 1.346,15, massimo del 24 luglio.
In conclusione al vertice di politica monetaria di due giorni, la Fed ha dichiarato che continuerà ad acquistare 85 miliardi di dollari al mese in titoli del Tesoro, aggiungendo che il ritmo della crescita economica è “modesto”.
Tuttavia la speculazione che la banca centrale possa iniziare a ridurre il programma di stimolo già da settembre persiste, alla luce dei recenti dati economici. Gli investitori attenderanno il rilascio dei dati sull’occupazione statunitense previsti per domani.
Gli investitori hanno seguito con attenzione gli ultimi report, per valutare se la Fed possa o meno ridurre il programma di acquisti di bond.
I traders dell’oro attendono il vertice di politica della BCE, nonché della conferenza stampa del Presidente BCE Mario Draghi.
Il contratto di dicembre è stato scambiato in calo dello 0,9% a 1.313,0 dollari l’oncia troy questo mercoledì dopo i dati ufficiali che hanno mostrato che l’economia USA è cresciuta più del previsto nel secondo trimestre del 2012.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che il Prodotto Interno Lordo degli USA è salito al ritmo annuo dell’1,7% nel trimestre terminato a giugno, superando le aspettative di una crescita dell’1%.
La società di elaborazione buste paga ADP ha dichiarato che l’occupazione non agricola ha segnato un aumento destagionalizzato 200.000 unità a luglio, superando l’aumento previsto di 180.000.
Qualsiasi miglioramento nell’attività economica statunitense potrebbe ridurre le aspettative di un ulteriore allentamento, spingendo il dollaro e pesando sull’oro.
Probabilmente i futures dell’oro segneranno un calo del 21% quest’anno, nella speculazione di un ridimensionamento del programma di acquisti per la fine dell’anno.
Un uscita dallo stimolo significherebbe una fuga verso l’oro, che è salito grazie alla domanda degli investitori in cerca di oro contro i rischi inflazionistici delle politiche monetarie allentate.
Sul Comex, l’argento con consegna a settembre ha segnato +0,1% a 16,65 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a settembre è salito dello 0,5% a 3,135 dollari la libbra.
Stamane i dati ufficiali hanno mostrato che in Cina l’indice PMI è salito inaspettatamente a 50,3 a luglio, dal 50,1 di giugno.
Una lettura sopra il 50,0 indica una crescita, al di sotto indica una contrazione.
Tuttavia, i dati ufficiali si distaccano dalla lettura finale dell’Indice PMI HSBC cinese, che ha toccato il minimo di 11 mesi di 47,7 a luglio.
La Cina è il principale consumatore mondiale di rame, e rappresenta il 40% del consumo dello scorso anno.