Investing.com - I futures dell’oro sono stabili nella mattinata europea odierna, stabilizzandosi dopo 3 giorni di forti cali consecutivi, mentre gli investitori continuano a concentrarsi sulla situazione greca e sul settore bancario spagnolo.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.594,95 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,05%.
Il contratto di giungo è stato scambiato in un range tra 1.588,45 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero e 1.596,85. mercoledì i prezzi erano scesi a 1.579,95, il minimo dal 3 gennaio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.572,65 dollari l’oncia troy, il minimo 3 gennaio e resistenza a 1.642,95, il massimo dal 7 maggio.
I prezzi dell’oro hanno perso circa il 4% nelle tre sessioni precedenti, per via dei timori crescenti sulla crisi del debito della zona euro che hanno spostato gli investitori verso la relativa sicurezza del dollaro.
Gli investitori restano continuano a monitorare gli sviluppi in Grecia, dopo il fallimento della coalizione del governo in seguito alle elezioni del weekend.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi in Grecia, in seguito alle elezioni del week end che non hanno però ancora formato una coalizione di governo.
Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, mettendo il socialista Evangelos Venizelos nella posizione di effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani.
Questa incertezza politica accende i timori che il paese non riesca a mettere in piedi un governo in tempo per assicurarsi il mese prossimo la seconda tranche del salvataggio internazionale.
Intanto è sotto osservazione il settore bancario spagnolo, dopo che la Banca di Spagna ha ricevuto uan richiesta formale di finanziare Bankis, il quarto gruppo bancario del paese.
Il rendimento dei titoli a 10 anni ha superato il 6% negli scambi europei, al livello più alto da dicembre, riflettendo il timore degli investitori sugli asset più rischiosi.
I prezzi sono andati sotto forte pressione dopo aver superato i livelli di supporto, innescando nuove vendite con i dati tendenti al ribasso.
Gli operatori tecnici si aspettano che il prossimo livello di supporto per l’oro sia a 1.567 dollari l’oncia troy, dopo aver rotto il limite di 1.620 dollari, l’estremità inferiore della fascia di prezzo che aveva tenuto dall’inizio di aprile.
Alcuni operatori del mercato hanno notato che le perdite pesanti in azioni e altri mercati delle materie prime hanno accelerato il sell-off dell’oro, in quanto gli operatori sono stati costretti a vendere le loro riserve d’oro coprire le perdite.
Nell’ottobre 2008, i prezzi dell’oro sono crollati del 18%, per via dell’agitazione nei mercati finanziari mondiali che hanno portato a perdite del patrimonio netto globale e mercati delle materie prime. Il metallo prezioso è schizzato del 23% nei due mesi successivi.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un aumento dello 0,3% a 29,32 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato -0,85% a 3,690 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna a giugno a 1.594,95 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in salita dello 0,05%.
Il contratto di giungo è stato scambiato in un range tra 1.588,45 dollari l’oncia troy, il minimo giornaliero e 1.596,85. mercoledì i prezzi erano scesi a 1.579,95, il minimo dal 3 gennaio.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.572,65 dollari l’oncia troy, il minimo 3 gennaio e resistenza a 1.642,95, il massimo dal 7 maggio.
I prezzi dell’oro hanno perso circa il 4% nelle tre sessioni precedenti, per via dei timori crescenti sulla crisi del debito della zona euro che hanno spostato gli investitori verso la relativa sicurezza del dollaro.
Gli investitori restano continuano a monitorare gli sviluppi in Grecia, dopo il fallimento della coalizione del governo in seguito alle elezioni del weekend.
Sebbene l’oro sia visto come valuta rifugio in tempi di incertezza economica, il problema del debito ha fatto poco per spingere l’appeal del metallo prezioso.
Un dollaro più forte ed un euro più debole hanno pesato invece sull’oro.
Gli investitori continuano a monitorare gli sviluppi in Grecia, in seguito alle elezioni del week end che non hanno però ancora formato una coalizione di governo.
Alexis Tsipras, leader del secondo partito greco, Syriza, ha fallito il tentativo di formare un nuovo governo, mettendo il socialista Evangelos Venizelos nella posizione di effettuare un ultimo tentativo di formare un nuovo governo nella giornata di domani.
Questa incertezza politica accende i timori che il paese non riesca a mettere in piedi un governo in tempo per assicurarsi il mese prossimo la seconda tranche del salvataggio internazionale.
Intanto è sotto osservazione il settore bancario spagnolo, dopo che la Banca di Spagna ha ricevuto uan richiesta formale di finanziare Bankis, il quarto gruppo bancario del paese.
Il rendimento dei titoli a 10 anni ha superato il 6% negli scambi europei, al livello più alto da dicembre, riflettendo il timore degli investitori sugli asset più rischiosi.
I prezzi sono andati sotto forte pressione dopo aver superato i livelli di supporto, innescando nuove vendite con i dati tendenti al ribasso.
Gli operatori tecnici si aspettano che il prossimo livello di supporto per l’oro sia a 1.567 dollari l’oncia troy, dopo aver rotto il limite di 1.620 dollari, l’estremità inferiore della fascia di prezzo che aveva tenuto dall’inizio di aprile.
Alcuni operatori del mercato hanno notato che le perdite pesanti in azioni e altri mercati delle materie prime hanno accelerato il sell-off dell’oro, in quanto gli operatori sono stati costretti a vendere le loro riserve d’oro coprire le perdite.
Nell’ottobre 2008, i prezzi dell’oro sono crollati del 18%, per via dell’agitazione nei mercati finanziari mondiali che hanno portato a perdite del patrimonio netto globale e mercati delle materie prime. Il metallo prezioso è schizzato del 23% nei due mesi successivi.
Sul Comex, l’argento con consegna a luglio ha segnato un aumento dello 0,3% a 29,32 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a luglio ha segnato -0,85% a 3,690 dollari la libbra.