Di Ambar Warrick
Investing.com - I prezzi del petrolio sono scesi martedì, registrando un inizio debole per il 2023, mentre un avvertimento sulla crescita economica da parte del Fondo Monetario Internazionale e le crescenti preoccupazioni per la crisi di COVID-19 della Cina hanno creato incertezza sulla forza della domanda.
I prezzi del greggio hanno registrato una forte impennata verso la fine del 2022, chiudendo l’anno in rialzo, in quanto i mercati scommettono su una domanda in ripresa e su forniture più limitate nel 2023, soprattutto quando la Cina riaprirà le restrizioni del COVID-19 e la Russia dovrà potenzialmente affrontare ulteriori sanzioni occidentali.
Ma la Direttrice Generale del FMI Kristalina Georgieva ha avvertito all’inizio di questa settimana che almeno un terzo del mondo rischia una recessione nel 2023, con le maggiori economie mondiali destinate a vedere la loro crescita rallentare bruscamente. Ha anche avvertito che il 2023 sarà più duro dell’anno scorso per le principali economie.
Il Presidente cinese Xi Jinping ha assunto un tono più cauto di quanto i mercati si aspettassero nel suo discorso di Capodanno, ha avvertito di ulteriori sfide mentre il Paese entra in una nuova fase della sua risposta al COVID-19. Pechino ha iniziato ad allentare le misure anti-COVID a dicembre, dopo un anno di rigide restrizioni sulle attività.
Ma ciò ha provocato un picco di contagi senza precedenti, che probabilmente ritarderà la riapertura completa di quest’anno.
Sebbene il leader cinese abbia anche stimato che l’economia cinese sia cresciuta più del previsto nel 2022, i mercati si aspettano che questa tendenza si inverta in gran parte all’inizio del 2023.
I future Brent sono scesi dello 0,8% a 85,34 dollari al barile nei primi scambi asiatici, mentre i {8849|future West Texas Intermediate}} sono scesi dello 0,7% a 79,72 dollari al barile. Tuttavia, entrambi i contratti hanno guadagnato rispettivamente l’8,3% e il 4,5% nel 2022, dopo aver registrato forti oscillazioni di prezzo nel corso dell’anno.
I mercati del greggio sono stati incoraggiati dalla prospettiva di una stretta dell’offerta globale, dopo che il principale produttore, la Russia, ha dichiarato che bloccherà le esportazioni verso i Paesi che rispettano i limiti di prezzo imposti di recente dagli Stati Uniti e dall’Europa sulle spedizioni di petrolio del Paese.
Anche la debolezza del dollaro ha aiutato i mercati del greggio a salire nelle ultime sedute, in quanto i mercati hanno valutato la possibilità di rialzi dei tassi ancora più contenuti da parte della Federal Reserve nel 2023. Si prevede che la banca centrale statunitense opti per un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base durante il vertice di febbraio, per via di segnali sempre più evidenti di un raggiungimento del picco dell’inflazione USA.