Investing.com - I futures del petrolio greggio sono rimasti in calo nella mattinata di mercoledì, con gli operatori dei mercati che hanno bloccato i guadagni della recente impennata che ha portato i prezzi al livello più alto da inizio maggio, in attesa di una serie di incontri nella zona euro.
I traders del petrolio sono concentrati sul report settimanale sulle scorte di greggio e sui prodotti raffinati che sarà rilasciato dall’U.S. Energy Information Administration nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a ottobre sono stati scambiati a 96,53 dollari al barile, in calo dello 0,03%.
I prezzi sono stati nel range stretto tra 96,47 dollari al barile ed il massimo della sessione di 97,00 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 97,83 dollari al barile questo martedì, il massimo dall’8 maggio.
Gli investitori restano cauti in attesa che il Primo Ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che è inoltre a capo dell’Eurogruppo, si rechi oggi ad Atene per discutere la richiesta del Primo Ministro greco Antonis Samaras di una proroga di 2 anni al programma fiscale del paese.
La Cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà il Presidente francese Francois Hollande giovedì, mentre Antonis Samaras incontrerà i leader francesi e tedeschi nel corso della settimana.
I mercati intanto attendono l’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve per avere delle indicazioni sull’eventualità di un nuovo stimolo monetario.
I dati della scorsa settimana hanno indicato che l’economia si è stabilizzata ed hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
I traders sono concentrati anche sul report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati, che sarà rilasciato nel corso della giornata.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese di 0,4 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo la chiusura dei mercati di martedì, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono scese di 6,0 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo di 0,25 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di petrolio, e rappresenta il 22% della domanda globale.
I mercati sono stati rialzisti, con il petrolio della borsa di New York in salita del 20% dal minimo di 77,27 toccato il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,35%, a 114,22 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,69 dollari al barile.
Ieri il petrolio Brent ha toccato 115,53 dollari al barile, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.
I traders del petrolio sono concentrati sul report settimanale sulle scorte di greggio e sui prodotti raffinati che sarà rilasciato dall’U.S. Energy Information Administration nel corso della giornata.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a ottobre sono stati scambiati a 96,53 dollari al barile, in calo dello 0,03%.
I prezzi sono stati nel range stretto tra 96,47 dollari al barile ed il massimo della sessione di 97,00 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 97,83 dollari al barile questo martedì, il massimo dall’8 maggio.
Gli investitori restano cauti in attesa che il Primo Ministro del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, che è inoltre a capo dell’Eurogruppo, si rechi oggi ad Atene per discutere la richiesta del Primo Ministro greco Antonis Samaras di una proroga di 2 anni al programma fiscale del paese.
La Cancelliera tedesca Angela Merkel incontrerà il Presidente francese Francois Hollande giovedì, mentre Antonis Samaras incontrerà i leader francesi e tedeschi nel corso della settimana.
I mercati intanto attendono l’ultimo vertice di politica monetaria della Federal Reserve per avere delle indicazioni sull’eventualità di un nuovo stimolo monetario.
I dati della scorsa settimana hanno indicato che l’economia si è stabilizzata ed hanno allentato le aspettative verso un nuovo round di allentamento quantitativo.
I traders sono concentrati anche sul report settimanale della US Energy Information Administration sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati, che sarà rilasciato nel corso della giornata.
Si prevede che il rapporto dimostrerà che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono scese di 0,4 milioni di barili la scorsa settimana.
Dopo la chiusura dei mercati di martedì, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte greggio USA sono scese di 6,0 milioni di barili la scorsa settimana, contro le aspettative di un calo di 0,25 milioni di barili.
Gli USA sono il principale consumatore mondiale di petrolio, e rappresenta il 22% della domanda globale.
I mercati sono stati rialzisti, con il petrolio della borsa di New York in salita del 20% dal minimo di 77,27 toccato il 28 giugno.
I rinnovati timori per gli scontri i Siria e le tensioni crescenti tra Iran e Occidente hanno supportato i prezzi nelle ultime settimane.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures sul petrolio Brent con consegna a settembre sono scesi dello 0,35%, a 114,22 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 17,69 dollari al barile.
Ieri il petrolio Brent ha toccato 115,53 dollari al barile, il massimo dal 4 maggio.
I prezzi Brent sono stati ben supportati nelle ultime settimane, salendo del 22% dai minimi toccati a giugno, tra i timori per la riduzione delle forniture dal Mare del Nord e l’inasprirsi delle sanzioni contro le esportazioni iraniane dal 1° luglio.