Di Alessandro Albano
Investing.com - Le quotazioni del gas misurate dal ICE Dutch TTF di Amsterdam hanno raggiunto il record di oltre 282 euro per MWh ad inizio settimana, dopo che Gazprom (MCX:GAZP) ha comunicato una nuova interruzione della pipeline Nord Stream 1 per 3 giorni tra la fine di agosto e l'inizio di settembre.
Uno stop deciso per lavori di manutenzione ad una turbina, ma che ha aumentato non poco i timori per un'interruzione definitiva dei flussi, visto che le esportazioni del gasdotto sono già state ridotte al 20% della capacità totale dopo il fermo di 10 giorni deciso dal colosso russo a metà luglio.
Con le scadenze del prossimo autunno sulle bollette e i forti rincari che si prospettano, i vari governi europei stanno accelerando il processo di stoccaggio (in Italia al 76%) e la diversificazione degli approvvigionamenti per rimpiazzare i beni di Gazprom, sebbene in Germania (lo Stato europeo storicamente più dipendente da Mosca) si stia parlando di un razionamento del gas di circa il 20%.
"L'impennata dei prezzi del gas naturale dall'inizio del 2021 ha già inferto un duro colpo alla zona euro", hanno scritto gli analisti di Capital Economics, i quali sottolineando come i prezzi all'ingrosso del gas naturale in Europa sono già "più di dieci volte la media pre-pandemia".
I prezzi energetici hanno già contribuito "ad un aumento del 50% dei prezzi dell'energia delle famiglie negli ultimi diciotto mesi", intaccando i redditi reali delle famiglie e "minacciando di provocare una recessione", spiegano da CE.
Secondo gli economisti, la fine delle esportazioni russe di gas verso l'Europa spionerebbe una recessione "più profonda nella zona euro questo inverno di quanto prevediamo attualmente", a causa dell'aumento dell'inflazione, che "comprimerebbe ulteriormente i redditi reali", e in parte attraverso il razionamento del gas, che "colpirebbe in particolare l'industria".
Un effetto che, per Capital Economics, potrebbe ridurre il PIL di circa il 2% nella zona euro nel 2023 e che potrebbe spingere le quotazioni della materia prima a 400 euro per MWh.