Investing.com - I prezzi del greggio scendono questo giovedì, cancellando parte dell’impennata di ieri, in vista di una serie di vertici chiave a margine del summit del G20 di questa settimana e dell’incontro dei produttori di lunedì.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono di 69 centesimi, o dell’1,2%, a 58,69 dollari al barile alle 7:51 ET (11:51 GMT), mentre il Brent, il riferimento per il greggio al di fuori degli Stati Uniti, va giù di 75 centesimi, o dell’1,1% a 64,94 dollari. Il calo di quest’oggi segue l’impennata di ieri segnata sulla scia dei dati governativi settimanali secondo cui le scorte di greggio USA sono scese del massimo dal 2016.
Gli incontri del G20, in particolare quelli bilaterali tra il Presidente USA Donald Trump ed il Presidente cinese Xi Jinping, probabilmente faranno maggiore chiarezza sul futuro della domanda petrolifera globale nella seconda metà dell’anno, a seconda dei progressi che compiranno le due parti nel risolvere gli attriti commerciali. Un portavoce della Casa Bianca ha riferito ai giornalisti che Trump incontrerà Xi alle 11:30 (2:30 GMT) ora locale di Osaka sabato, secondo Reuters. Saranno le 22:30 ET di venerdì negli Stati Uniti.
Il South China Morning Post ha riportato che Washington e Pechino hanno “provvisoriamente concordato” una tregua che potrebbe mettere in pausa il nuovo round di dazi previsto da Trump sui prodotti cinesi.
Il Wall Street Journal ha riportato che Xi intende presentare a Trump i termini proposti di un accordo mirato a mettere fine allo scontro commerciale. Il WSJ sottolinea tuttavia che Pechino includerà una lista di condizioni e che non è chiaro se il Presidente americano le riterrà accettabili.
“Il meglio che possiamo probabilmente sperare è la promessa di ulteriori negoziati nei prossimi mesi e dichiarazioni positive sulla rimozione degli attuali dazi o, almeno, sull’evitare di introdurne altri”, scrive Ellen Wald, presidente di Transversal Consulting e collaboratrice di Investing.com.
“Ovviamente, se Cina e Stati Uniti dovessero raggiungere un’intesa nel resto dell’anno, possiamo aspettarci un aumento dei prezzi del greggio, in quanto sarebbe un segnale positivo per l’economia globale e la domanda di greggio”, spiega.
Un altro vertice chiave a margine del G20 sarà quello tra il Presidente russo Vladimir Putin e l’erede al trono saudita, il principe Mohammed Bin Salman. Discuteranno probabilmente dell’eventualità e della modalità con cui prorogare l’attuale accordo sui tagli alla produzione siglato tra l’OPEC ed altri produttori, tra cui la Russia.
L’OPEC ed i suoi partner rivedranno l’accordo l’1-2 luglio.
“La Russia sembra intenzionata a proseguire con l’accordo per il momento”, scrive Wald, sebbene avverta che Mosca potrebbe cercare un modo per aumentare la produzione non appena risolverà gli attuali problemi con il greggio contaminato nei suoi oleodotti di esportazione.
Intanto, il Ministro per l’Energia iracheno Thamir Ghadhban ha riferito ad Argus Media che si aspetta che l’attuale accordo venga prolungato, ma ha lasciato intendere una spinta per maggiori tagli della produzione, affermando che il patto attuale “non è stato molto efficace”. L’Iraq stesso, il secondo principale produttore dell’OPEC, ne ha in parte la colpa in quanto ha effettuato solo il 30% dei tagli concordati a dicembre, secondo Argus.
I future della benzina crollano dell’1,8% a 1,8955 dollari al gallone alle 7:55 ET (11:55 GMT), mentre il combustibile da riscaldamento scende dell’1,1% a 1,9573 dollari al gallone.
I future del gas naturale vanno su dello 0,2% a 2,272 dollari per milione di BTU.