LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono risaliti dai minimi di molti mesi, mentre le persistenti preoccupazioni per l'indebolimento della domanda, basate su prospettive economiche sfavorevoli, hanno prevalso su alcuni dati economici positivi di Cina e Stati Uniti.
Intorno alle 10,55, cancellando i guadagni iniziali, i futures sul Brent calano di 62 centesimi, o dello 0,65%, a 94,25 dollari al barile. Il greggio statunitense è a 88,36 dollari al barile, in calo di 67 centesimi, o dello 0,73%.
La scorsa settimana i prezzi del Brent hanno toccato i minimi da febbraio, in ribasso del 13,7% e registrando il maggior calo settimanale dall'aprile 2020, mentre il Wti ha perso il 9,7%, a causa dei timori di una recessione che influisca sulla domanda di petrolio.
Entrambi i contratti hanno recuperato alcune perdite venerdì, dopo che i dati sulla crescita dell'occupazione negli Stati Uniti, il principale consumatore di petrolio al mondo, hanno mostrato inaspettatamente un rapido aumento a luglio.
Domenica anche la Cina ha sorpreso i mercati con una crescita delle esportazioni più rapida del previsto.
La Cina, il primo importatore di greggio al mondo, ha immesso 8,79 milioni di barili al giorno di greggio a luglio, in aumento rispetto al minimo di quattro anni registrato a giugno, ma ancora il 9,5% in meno rispetto all'anno precedente, secondo i dati doganali.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)