MOSCA (Reuters) - La Russia non ha discusso con il gruppo dei principali produttori di petrolio, Opec+, un possibile aumento delle forniture di greggio per compensare il divieto di esportazione di carburante russo.
Lo ha detto oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
"Non ci sono discussioni in merito, noi rispettiamo tutti gli accordi all'interno dell'Opec+ e i nostri partner fanno lo stesso", ha detto Peskov.
Negli ultimi mesi la Russia ha dovuto far fronte a carenze di benzina e diesel. I trader hanno detto che il mercato dei carburanti in Russia, uno dei maggiori produttori di petrolio a livello globale, è stato colpito da fattori quali la manutenzione delle raffinerie, interruzioni sulle linee ferroviarie, e la debolezza del rublo che incentiva le esportazioni di carburante.
La Russia ha anche ridotto le proprie forniture di petrolio, promettendo di tagliare le esportazioni di greggio di 300.000 barili al giorno fino alla fine dell'anno.
Ieri il presidente Vladimir Putin e i funzionari governativi hanno discusso le misure per affrontare la crisi del carburante. Il presidente ha detto al governo di "lavorare a stretto contatto con le compagnie" per garantire la stabilizzazione del mercato dei carburanti.
Alla domanda se potessero essere applicate misure amministrative ai produttori russi per la carenza di carburante sul mercato interno, Peskov ha risposto che non ce n'è bisogno, ma che si "lavorerà" con le compagnie.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Andrea Mandalà)