(ANSA) - VENEZIA, 11 MAR - La Cgia di Mestre è contraria "all' aumento dell'Iva per finanziare la riduzione del cuneo fiscale. Questa operazione non sarebbe a somma zero. Se a seguito di un' eventuale calo del costo del lavoro -rileva-i vantaggi economici ricadrebbero su imprese e/o dipendenti,l'aumento dell'Iva invece lo pagherebbero tutti. Specie i più deboli, come i disoccupati, gli inattivi e i pensionati che, invece, dal taglio delle tasse sul lavoro non beneficerebbero,almeno direttamente,di alcun vantaggio".Una ipotesi,quella dello scambio '+Iva-cuneo fiscale' che sta prendendo sempre più forma, anche perché l'Ue ci chiede di equilibrare meglio il nostro carico fiscale attraverso il calo delle imposte dirette e un corrispondente innalzamento di quelle indirette.I più penalizzati sarebbero i redditi più alti. Con un incremento di un punto di Iva dal 22 al 23%, ad esempio, una famiglia di 3/4 persone subirebbe un aumento di imposta di 100 euro all'anno che avrebbe delle ripercussioni negative sui consumi interni del paese.