Di David Pinchodo
Investing.com - Non sono state 24 ore entusiasmanti per Elon Musk. Tesla (NASDAQ:TSLA) ha perso il 10% in Borsa, e il razzo di Space X ha fallito il test esplodendo poco dopo il decollo.
Il titolo resta comunque in rialzo del 50% su base annua, ma per alcuni analisti la valutazione corrente non riflette i rischi.
È questa l'opinione di David Trainer, fondatore e CEO della società di ricerca sugli investimenti New Constructs, che dopo i risultati di Tesla ha stimato che, utilizzando le proiezioni più realistiche sulle vendite e sugli utili, il titolo "non dovrebbe valere più di 28 dollari per azione", con un rischio di ribasso di quasi l'83% rispetto al prezzo di chiusura di ieri sera".
"Tesla rimane enormemente sopravvalutata", ha dichiarato Trainer in un'intervista a Fortune, osservando che "la capitalizzazione di mercato di Tesla è ancora il doppio delle valutazioni combinate di Toyota (TYO:7203) e Volkswagen (ETR:VOWG)".
L'Ad non crede, inoltre, alla tesi che vorrebbe Tesla non solo come una casa automobilistica ma come un colosso della tecnologia. Secondo Trainer, non è vero, inoltre, che la guida autonoma e le batterie saranno sue principali fonti di reddito di Tesla in un futuro non troppo lontano.
"Tesla sta ammettendo che l'attività automobilistica non porterà i soldi che Musk si aspettava, ed è chiaro che le affermazioni secondo cui l'attività accessoria porterà la crescita aggiuntiva necessaria sono solo un depistaggio", ha detto.
D'altro canto, Trainer ritiene che la marea di nuovi modelli, per lo più a basso costo, lanciati da tutti i principali concorrenti ridurranno "significativamente la redditività di Tesla".
Tuttavia, sebbene ritenga che Tesla sia attualmente molto sopravvalutata, il best case scenario vede l'azienda diventare "molto più grande" nei prossimi anni, ma con utili "leggermente superiore a quelli attuali".
Più in dettaglio, Trainer ritiene che Tesla possa crescere rapidamente nelle vendite, tra il 20% e il 30% all'anno nel 2023, 2024 e 2025, e del 10% nei cinque anni successivi, ma d'altra parte i margini operativi potrebbero diminuire "dal 13% nel 2023 al 7% negli anni successivi".