MILANO (Reuters) - Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) deve aumentare ulteriormente la sua quota in Telecom Italia (MI:TLIT) (Tim) per guidare il processo di creazione della rete unica con Open Fiber.
Lo scrive in un post sul suo blog il fondatore del Movimento Cinque Stelle Beppe Grillo, attaccando la joint-venture di Enel (MI:ENEI) e Cdp per non aver rispettato gli obiettivi di copertura delle cosiddette aree bianche.
In una video intervista a Il Fatto Quotidiano, il premier Giuseppe Conte apre alla proposta di Grillo: "è una buona idea e uno dei percorsi che stiamo valutando e sicuramente è una delle modalità che potrebbero essere sperimentate".
In merito alla salita di Cdp in Tim, secondo Grillo la Cassa dovrebbe agire come un "perno" per risolvere "l'assurdo dualismo tra Tim e Open Fiber", nell'ambito di un piano che prevederebbe che la controllata del Tesoro aumenti la sua quota per eguagliare quella di Vivendi (PA:VIV), principale azionista di Tim con il 24%.
Cdp è il secondo azionista di Tim con una quota del 10%.
"Non posso in questo momento dire rispetto a società che sono sul mercato percentuali e soluzioni così concrete", ha aggiunto Conte.
Nel blog Grillo parla di "completo fallimento dell'esperimento di Open Fiber, la società che avrebbe dovuto spingere la digitalizzazione e lo sviluppo della fibra in tutta Italia".
In una nota Open Fiber replica che Grillo "è male informato".
"Se davvero si trattasse di un progetto fallimentare, Open Fiber non incasserebbe una dietro l'altra partnership di peso con soggetti di grandissimo livello sia nazionale, sia internazionale che scelgono di puntare sulla sua rete FTTH (Fiber To The Home) di ultima generazione", si legge nella nota in cui si aggiunge che la società "in meno di tre anni ha coperto un terzo del Paese diventando la terza rete in fibra ottica in Europa dopo Telefonica (MC:TEF) ed Orange (la prima gestita da un operatore wholesale only) con 8,6 milioni di unità immobiliari già cablate e un piano di risorse per portarla, con questo passo, a oltre 20 milioni di case in tre anni".
E sui ritardi nello sviluppo delle aree bianche, Open Fiber precisa che sono "in parte derivanti dalla guerra legale avviata da Tim al progetto e da una burocrazia che blocca qualsiasi iniziativa sul territorio".
Grillo, in passato un fervente sostenitore del ritorno della rete di Tim in mani pubbliche, sostiene inoltre che avere un'unica infrastruttura, anche privata ma aperta a tutti, possa essere il "male minore", purché sia in grado di fare gli investimenti necessari a colmare il digital divide.
(Gianluca Semeraro, in redazione a Milano Sabina Suzzi)