Di Laura Sanchez
Investing.com - Charlie Munger, vicepresidente di Berkshire Hathaway (NYSE:BRKa) e braccio destro di Warren Buffett, ha attaccato ancora una volta il mondo delle criptovalute, criticando le divise per il loro utilizzo in frodi ed evasioni fiscali.
“Sono orgoglioso di starne fuori, sono come una malattia venerea. Vorrei che fossero state bannate da subito. Ammiro i cinesi per averlo fatto. Penso che abbiano avuto ragione e noi abbiamo sbagliato a permetterglielo”, ha detto Munger in una sessione Q&A organizzata dal quotidiano Daily Journal, specificando di non aver mai investito in criptovalute.
Il rifiuto di Munger per Bitcoin & Co non è una novità. "Odio il successo di Bitcoin", ha detto l'anno scorso all'incontro annuale di Berkshire. "Penso che tutto questo maledetto sviluppo sia disgustoso e contrario agli interessi della civiltà", ha tuonato, definendo il Bitcoin una risorsa "senza valore basata interamente sulla speculazione".
Guardando i prezzi degli asset digitali, il Bitcoin perde il 3,3% poco sopra i $42 mila, Ethereum cede il 2,4% sotto i $3 mila, mentre Solana scambia sotto i $100.
Parlando del dollaro digitale, un obiettivo della Fed, il numero di BH ha ribattuto che "abbiamo già una valuta digitale, si chiama conto bancario. Le banche sono tutte integrate con il sistema della Federal Reserve”.
Riguardo all'inflazione, secondo il famoso investitore "stiamo flirtando con problemi seri", e la storia ha dimostrato che "stampare troppi soldi porta a problemi terribili", anche se queste conseguenze "sono ancora lontane".
“L'inflazione è un problema molto serio, si potrebbe obiettare che è il modo in cui muoiono le democrazie. È un grande pericolo”, ha Munger al giornale californiano aggiungendo, forse con un po' di esagerazione, che l'aumento dei prezzi "è il più grande pericolo a lungo raggio che abbiamo a parte la guerra nucleare".
Rivedi qui sotto l'intervento VIDEO di Munger al Daily Journal: