Quando si parla di investimenti, la parte più frustrante è l’incessante focus sul prezzo piuttosto che sulla qualità, le caratteristiche o i possibili usi dell’asset. La psicologia dell’investitore poi ci spinge quasi sempre ad entrare in un asset quando è più volatile e costoso, momento storicamente peggiore. Come nella vita, anche nel mondo dell’investimento ci vuole un po' di buon senso e di organizzazione. Quando investiamo, dobbiamo farlo guardando al valore di un asset e al suo ruolo nel nostro portfolio. Un portfolio è come un puzzle: ogni pezzo ha un ruolo ben preciso e va quindi costruito con attenzione.
In questo periodo vi è molta euforia nei mercati, sia in quelli azionari che nelle criptovalute. Si parla molto di Bitcoin e dell’appetito che cominciano ad avere i fondi istituzionali. Tra i nostri clienti si sono create due fazioni: da una parte i Bitcoiners, quelli che metterebbero tutti i loro capitali in BTC; dall’altra gli scettici, quelli che paragonano l’asset alla bolla dei Tulipani nell’Olanda del 1600.
In quest’articolo spiegherò come vedo Bitcoin da investitore, la sua posizione nel portfolio, perché non metterei mai tutti i miei risparmi in un unico asset, e perché investire è una questione generazionale.